Pallavolo Bulgaria – Silvano Prandi racconta il suo rapporto con Ljubo Ganev ed apre alla possibilità di rimanere sulla panchina bulgara

Una intervista su La Stampa ed.Cuneo a firma Lorenzo Tanaceto, il Professore per antonomasia della pallavolo italiana, Silvano Prandi parla del suo rapporto con Ljubo Ganev (da poco eletto presidente della Federazione di Sofia). Tra un aneddoto e una dichiarazione seria l’ex-ct azzurro parla di una sua possibile permanenza sulla panchina della Bulgaria, che sembra non esserci più dopo la bella ma sfortunata avventura nella Qualificazione Olimpica di Berlino
“Due giocatori “senatori” dell’epoca, Guido De Luigi e Liano Petrelli, chiesero di parlarmi a fine allenamento, mi presero da parte e mi dissero più o meno così: “Coach, ci sembra che forse lei gli stia chiedendo troppo, così lui si intritrisce. Lo lasci stare, ci fa fare tanti punti”. Lo «spirito libero» era il bulgaro Ljubo Ganev. Il coach Silvano Prandi… – Poi prosegue il suo racconto il Professore – “Ho allenato Ljubo Ganev per 2 anni, mentre nella sua prima stagione a Cuneo c’era l’ex giocatore Philippe Blain. Con Ganev fu un rapporto molto interessante, a volte anche conflittuale, non lo nego, ma senza screzi particolari. Diciamo che per la mia scuola un giocatore deve comportarsi sempre da atleta e se tiene un comportamento non sempre consono a questo, intervengo per riportarlo su un livello compatibile con le mie idee… Ljubo era ed è rimasto prima di tutto un ragazzo, e ora uomo, molto intelligente. All’epoca come giocatore pensava a servizio e attacco, mentre la mia dottrina di allenatore di volley mi portava a chiedere, non solo a lui, anche muro e difesa. Diciamo che non sempre mi seguiva. E’ altrettanto vero, però, che io imparai anche da lui. Ad esempio a fare qualche passo indietro rispetto alle mie idee”
“Cosa risposi a De Luigi e Petrelli? Che avevano perfettamente ragione. Da quel giorno mai più imposizioni a Ljubo in campo”.
“A riprova di quanto i rapporti con lui siano rimasti ottimi, – conclude il tecnico che a Los Angeles sulla panchina tricolore vinse il primo bronzo olimpico – già qualche anno fa, da vice presidente federale, mi aveva chiamato per guidare la Nazionale della Bulgaria (che Prandi ha condotto al bronzo europeo 2009 e al settimo posto ai Mondiali 2010, ndr). Quest’anno a quelle che erano le qualificazioni olimpiche ci siamo fermati in semifinale a Berlino, eravamo inseriti in un girone di ferro e prim’ancora ci eravamo dovuti scontrare addirittura con il Brasile. A fine 2020 scadrà il mio contratto. Quando finirà questa emergenza siamo d’accordo che ci sentiremo e vedremo insieme i programmi, c’era un’intesa di massima fino al 2022”