Figlia d’arte, il padre Giorgio ha giocato per 17 anni in serie A, il martello e capitano della Millenium Brescia, in estate ha rifiutato offerte da club della massima categoria per continuare a giocare e lavorare, in attesa del salto di categoria con la sua squadra
(Piero Giannico per iVolleymagazine) Può essere considerata un lusso per la serie B1 nonostante i suoi 21 anni e un passato nella gloriosa scuola della Foppapedretti. Gloria Baldi, opposta della Millenium Brescia (B1) ha i piedi a terra, non ha grilli per la testa e in campo si considera “una del gruppo”. “Si vince in 12 e si perde in 12 – attacca – ognuna di noi ha delle qualità e le mette al servizio della squadra”.
Non fa la pallavolista professionista come altre sue colleghe perché il pomeriggio lavora in un’impresa di costruzioni che l’ha assunta poco dopo il diploma. “Il mio ruolo all’interno dell’azienda è quello di contabile-amministrativa. E’ un lavoro part-time e permette la sera di potermi allenare e continuare a divertirmi, perché per me la pallavolo è una passione e, per ora, non una priorità”.
Idee chiare per Gloria che in estate è stata a lungo corteggiata da club di A1 e A2 pronti ad offrirle contratti importanti. “Il mio procuratore mi ha informata di alcune richieste di club anche di prestigio, ma per ora preferisco tenermi il mio lavoro che mi dà garanzia economiche unitamente alla serietà della mia società che è stata sempre molto puntuale negli adempimenti contrattuali. In questo modo posso vivere serena le mie esperienze professionali”. Una scelta di campo per l’opposta bresciana quest’anno chiamata ancora a fare la differenza nella terza serie nazionale, dopo la salvezza conquistata nella stagione passata nella quale ha dimostrato tutto il suo valore (nel corso di una gara ha chiuso con 100 attacchi a tabellino ndr). “E’ per me il quarto anno con la Millenium, con cui ho vinto anche la B2 e l’anno scorso abbiamo conservato la B1 con un girone di ritorno da sogno. Puntiamo ad essere la mina vagante del torneo”.
Forza e classe come suo papà Giorgio, 17 campionati d’autore tra A1 e A2. Se la ride Gloria quando le chiediamo se la serie A2 possa arrivare proprio con la sua Brescia. “Per me sarebbe un sogno, è una società che merita il salto di categoria perché è composta da manager che hanno le idee chiare e progetti validi”. Ma tra una partita-doppia e una schiacciata Gloria, 185 cm di talento da vendere, a maggio scorso ha ricevuto dal Comune di Brescia l’Oscar dello Sport, prestigioso riconoscimento assegnato agli sportivi d’eccellenza che attraverso le proprie gesta han dato lustro al territorio bresciano. “Onorata ed orgogliosa di fare qualcosa di importante per la mia Brescia. L’impegno sarà sempre altissimo, i colori bresciani sono tatuati come se fossero la mia seconda pelle”. E a proposito di tatoo, sono 10 quelli dell’opposta del Brescia: “Sono piccoli però – confida – e si tratta di tatuaggi femminili e significativi come il nome di mia mamma Mara che è la persona più importante della mia vita, oppure scritte o farfalle. Ho anche in condivisione un tatoo con Sara Alberti, alla quale sono legatissima da una bellissima amicizia e ci siamo riprodotte la scritta “Soul Sister”. Non ha sogni nel cassetto ma sottolinea: “Al momento sto bene con quello che ho, anzi è il mio punto di partenza. E poi ho due gioie che si chiamano Andrea e Filippo, sono i miei fratellini e mi rendono felicissima”.