(Gian Luca Pasini per iVolleymagazine.it) La domanda è tosta: ma Modena 2017-18 è più forte di Modena 2016-17?
Su due piedi verrebbe da dire di sì. Se non altro perché è tornato alla guida uno dei migliori palleggiatori del mondo (lo dicono anche i Giochi Olimpici) e perché il progetto tecnico prevede un allenatore che negli ultimi anni ha raccolto tanto in termini di risultati.
In più non c’è dubbio che al contrario delle stagioni passate il coach bulgaro ha messo bocca in tutti gli affari di mercato che hanno comportato la rivoluzione di Modena in questa stagione. Via due azzurri come Vettori e Piano al loro posto arrivano Giulio Sabbi alla seconda grande occasione della sua vita, dopo l’esperimento di Civitanova. L’altro schiacciatore (Urnaut) fa parte del pacchetto trentino assieme al centrale Mazzone, per il resto novità in panchina e conferme in Ngapeth (è stato il primo tassello ad essere messo al sicuro), Holt e Rossini che costituiscono l’asse portante della squadra.
In tanti si chiedono quando Stoytchev finirà per entrare in conflitto di gestione con il francese e il brasiliano. La risposta è non certo il primo anno. Parliamo di tre professionisti assoluti e nessuno ha l’interesse a compromettere la Ferrari in giallo della presidentessa Pedrini. Per ciascuno dei giocatori e dello staff di Modena questa è una grande scommessa, dopo un anno onestamente molto amaro e avaro di soddisfazioni. In cui a tirare le somme ci sono stati alcuni picchi a cominciare quello della Supercoppa italiana. Ma quel trofeo vinto dopo un’incredibile rimonta con Perugia, è rimasto un unicum e a conti fatti ha ingannato le prospettive. Quest’anno a Modena vogliono che la storia sia un’altra…
Foto di Riccardo Giuliani