(Gian Luca Pasini per iVolleymagazine.it) Dalla finale scudetto alle finali del Grand Prix. Il filo rosso di Caterina Bosetti rientrata in azzurro dopo una grande stagione con il suo club, la LiuJo Modena.
E’ un ritorno atteso dopo l’esclusione nella stagione olimpica. Troppo precoce. O troppo presta indicata come un crack della pallavolo italiana. Un peso che a lungo andare ha spezzato spalle anche più robuste di quella di Caterina. Capace di “cadere” rialzarsi e ritrovare spazio in un rutilante mondo che cerca di triturare tutto quello che non riesce ad esaltare.
Figlia d’arte (papà Beppe è stato anche ct d’Italia e forgiatore di talenti nella prossima stagione li andrà a creare in Turchia al Vakif, la mamma Franca è una delle menti vincenti di Orago), sorella d’arte, dopo il fantastico Mondiale di Lima sembrava in rampa di lancio per una carriera folgorante. Tanto è vero che Massimo Barbolini la fa partire titolare nell’Olimpiade di Londra, tutti sappiamo come è finita quella avventura.
Lascia anche l’Italia. Dopo Villa Cortese ci sono le esperienze in Brasile prima e in Turchia poi. Un anno a Novara prima dell’arrivo a Modena dove Caterina torna pienamente protagonista, arriva a due finali (Coppa Italia e campionato) e sfiora la terza (Champions). Un trampolino di lancio per la nuova vita in Nazionale, dove riesce a ritagliarsi uno spazio, trovandosi anche titolare assieme alla sorella Lucia. O cambio di lusso nello schema tattico di Mazzanti. Nuova vita, nuova Italia.