(Leandro de Sanctis per blog/VistoDalBasso) La notizia che in occasione dell’ultimo Grand Prix di volley, delle finali giocatesi in Cina, a Nanchino, due atlete di diverse Nazionali siano risultate positive alla stessa sostanza (il clenbuterolo) e forse addirittura nelle medesime dosi (o quasi), non può non far riflettere. Non può non alimentare il ragionevole dubbio sull’effettiva volontà di doparsi delle due pallavoliste. Una è l’azzurra Miriam Sylla, l’altra la serba Ana Antonijevic.
Gli scarsi scrupoli (ed è un eufemismo) con cui in Cina si diffonde il cibo, nel senso che non si controlla, che le sofisticazioni spesso sono la norma, possono essere in questo caso, non la solita scusa per provare disperatamente ad evitare la squalifica, ma un argomento difensivo che potrebbe avere la sua fondatezza…
Vale la pena, riguardo il caso che ha messo fuori gioco Miriam Sylla, raccontare di nuovo un caso personale, ormai lontano…
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