(James Taboo per iVolleymagazine.it) Autunno 2009, a Lodz l’Italia batte l’Olanda e conquista il secondo titolo Europeo consecutivo. E’ l’apice della grande stagione del volley femminile azzurro , pochi giorni dopo la squadra di Massimo Barbolini avrebbe trionfato nella Grand Champions Cup in Giappone. Si può dire che in Polonia iniziava la fase calante della Grande Italia femminile. Un ultimo sussulto ci sarebbe stato nel 2011 con il rocambolesco successo nella Coppa del Mondo, ma a livello continentale le Azzurre non avrebbero più primeggiato: quarto posto con Barbolini in panchina nel 2011, sesto posto sotto la guida di Mencarelli nel 2013, settimo posto con Bonitta nel 2015.
In Europa l’ Italia da otto non si è fatta più largo, cercherà di risalire la china quest’anno con una squadra piena zeppa di esordienti (ben sette) e di ritrovare la medaglia “perduta” nel primo torneo continentale di Davide Mazzanti ct.
Chiariamo subito che non sarà una impresa facile, anche se la grande estate passata ha acceso i riflettori sulla Nuova Italia, che schiera un sestetto giovanissimo, con una sola superstite di quel trionfo polacco del 2009, Lucia Bosetti, l’elemento che da sicurezza in ricezione ed equilibrio in difesa, alla squadra che ha nella devastante potenza di Paola Egonu l’arma in più in fase offensiva e che con il suo pacchetto di centrali (Chirichella e Folie, Danesi e Bonifacio) ha dimostrato di saper limitare le avversarie e rendersi efficace in cambio palla. Un’Italia che con Caterina Bosetti e Monica De Gennaro da ampie garanzie in seconda linea e che, complice la malasorte che ha tolto a Mazzanti Lia Malinov, sarà affidata all’estro ed alle mani di Alessia Orro. La giovane regista sarda dovrebbe ormai essere refrattaria alle emozioni, dopo aver già giocato una Olimpiade. A lei la sorte offre una grande occasione per tornare protagonista, dopo una estate passata nella veste di vice.
Italia da medaglia per quel che abbiamo visto in Asia nel Grand Prix, ma che sul suo percorso Europeo, se rispetterà i pronostici nella prima pool, che giocherà a Tblisi in Georgia affrontando nell’ordine le padrone di casa, la Bielorussia e la Croazia, avrà una match importante e probatorio: Il quarto di finale contro Olanda o Serbia (almeno sulla carta), due delle quattro semifinaliste olimpiche. Un match fondamentale in cui cercare di ritrovare la strada per la medaglia “perduta” otto anni fa.