Diciamo subito che le attenuanti non mancano, prima su tutte l’inattesa e probabilmente prolungata assenza di Leo Lo Bianco, ma il progetto 2017-18 della Pomì Casalmaggiore è partito piuttosto male. Due partite, due sconfitte, zero set vinti, soltanto 117 punti messi a segno. Per una squadra di tradizione e di ambizioni importanti numeri non giustificabili: nemmeno per una formazione ancora in costruzione, nemmeno per un gruppo che si è allargato strada facendo e che ancora (complice anche il ritardato arrivo del tecnico) non ha una sua fisionomia.
Contro due squadroni come Conegliano e Scandicci perdere non è un disonore, ma farlo in maniera così netta e senza lottare regala solo melanconia nella “Passione Rosa”.
Cosa non va è sotto gli occhi di tutti, la ricezione balbetta, l’attacco di banda non è all’altezza in diversivi effettivi, la capitana Jovana Stevanovic non trova il giusto sincronismo con l’attuale regista Giulia Rondon.
Nel divenire della squadra si è probabilmente stati superficiali nel pensare che Sarah Pavan dopo due anni di sabbia potesse subito ritrovare il suo standard sul taraflex; credere che la coppia Guerra – Starcevic in ricezione fosse in grado di fornire un rendimento di alto livello.
Il tempo per aggiustare le cose che non funzionano non manca, ma bisogna agire presto, in fretta e soprattutto scegliere una linea chiara sull’utilizzo della rosa. La cinese Zeng è arrivata da pochi giorni, ma già dalla sua prima esibizione (pur avendo giocato in nazionale in posto 2) ha fatto capire di avere qualità anche in ricezione e di poter essere preziosa. La dominicana Martinez sono ormai due settimane che, probabilmente non per colpa sua (problemi di visto?) sta rinviando l’arrivo, ma non è chiaro in quale posizione verrà utilizzata. La sua potenza offensiva potrebbe essere una panacea. Almeno si spera.
In casa Pomì si deve voltare pagina in fretta per far si che la melanconia si trasformi in entusiasmo.
Foto di Valentina Savazzi