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#Pallavolo Storie&Personaggi – Giorgia Avenia: lo sport nel DNA di famiglia

(Gianluca Montebelli per iVolleymagazine.it) Lo sport è un marchio di fabbrica della famiglia Avenia. Papà Donato è stato un nome importante del basket nazionale a cavallo degli anni ‘80/’90, con trascorsi a Reggio Calabria, Roma e Reggio Emilia, e tre presenze in maglia azzurra. Antonella Candida, la mamma, ha calcato i campi di serie A di pallavolo prima di smettere per dedicarsi alle due figlie, Giorgia e Francesca, sportive anche loro che, per non scontentare nessuno dei due genitori, hanno salomonicamente deciso di scegliere una il volley e l’altra la pallacanestro.
Gli Avenia vivono a Colleferro, vicino Roma, città natale di Antonella, da dove la giovane Giorgia, nata incidentalmente a Reggio Emilia città dove il papà giocava nel 1994, ha mosso i primi passi nel volley.
Gli inizi piccolissima nelle giovanili del Labico, società dei Castelli Romani, poi la serie B in Sicilia, dove ha lasciato un pezzetto del suo cuore e tanti amici, e a Padova, l’esordio in A2 a Caserta lo scorso anno fino all’approdo quest’anno a Baronissi dove il tecnico Casillo le ha dato fiducia affidandole la cabina di regia della neo promossa formazione campana.
Giorgia perché la pallavolo e perché il ruolo di palleggiatore ?
“Ho provato anche il basket ma poi ho seguito la mia passione per il volley. Papà e mamma non mi hanno mai condizionato consentendomi di scegliere liberamente. Sin dagli anni delle giovanili, quando ad allenarmi era mia mamma, ho capito che il mio ruolo naturale era quello di regista ed è quello che ho sempre ricoperto”.
Avenia è un cognome importante da portare…
“Papà soprattutto al sud è molto conosciuto e molto amato, ovunque vado, quando mi presento, mi sento dire ‘ma tu sei la figlia di…’. Fortunatamente faccio un altro sport ed il confronto con lui non c’è, sarà un problema di mia sorella…”.
Qual è il tuo rapporto con la tua famiglia ?
“ Bellissimo. Mi lasciano libera di fare la mia strada. Ci sentiamo quanto basta… però c’è un legame forte. Quando posso scappo a casa a Colleferro per ricaricare le batterie. I consigli di mamma e papà, che sono stati atleti di alto livello, fanno parte del mio bagaglio e sono certamente molto preziosi”.
Lo sport è nel tuo DNA. Quali traguardi ti aspetti di raggiungere ?
“Non mi pongo obiettivi, penso a questa stagione e a dare il massimo. Siamo una bella squadra, un bel gruppo. L’obiettivo della società era la salvezza ma stiamo giocando bene, l’asticella si può alzare “.
Baronissi è una tappa importante della tua carriera.
“Finalmente ho la possibilità di esprimere le mie qualità da titolare, ho un bel feeling con le compagne, l’ambiente mi piace e poi sono a due passi dal mare… poter scappare appena possibile su una spiaggia regala belle sensazioni”.
Cosa c’è nella vita di Giorgia oltre alla pallavolo.
“Oggi un’atleta deve guardare oltre la propria vita sportiva, bisogna costruirsi un futuro. Studio scienze dell’alimentazione, una laurea che mi consentirebbe magari di rimanere nel mondo dello sport ”.
Idee chiare e tanta voglia di migliorarsi. Giorgia è in rampa di lancio. Donato e Antonella la guardano con occhi discreti… Felici che lo sport sia nel DNA di famiglia.

Servizio fotografico di Roberto Muliere

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