Trento affronta la trasferta più lunga del campionato (1171 km) per scendere in campo a Vibo Valentia contro i giallorossi di Lorenzo Tubertini. Poi sulla strada del ritorno (mercoledì per la precisione) si fermerà a Frosinone campo della Biosì Indexa Sora, che ieri sera ha aperto la giornata di SuperLega violando il campo di castellana. L’obiettivo niente affatto nascosto è quello di ribadire il buon momento di forma e prolungare la striscia di risultati vincenti, che è arrivata a quattro con la vittoria a Maaseik in Champions.
La gara in Calabria ha tanti motivi di interesse: “E’ una partita importante perché mette in palio punti di cui entrambe le squadre hanno stretta necessità – ha sottolineato Angelo Lorenzetti presentando l’appuntamento – . Al pari nostro, Vibo Valentia ne ha bisogno per rientrare in zona playoff e con questo spirito affronterà il match. Sul campo della Tonno Callipo, oltretutto, nel recente passato Trento ha spesso sofferto e i nostri avversari giocano molto meglio di quanto attualmente dica la loro classifica”.
Vibo-Trento non sarà una partita normale per Oleg Antonov, che con la maglia della Diatec si è guadagnato la nazionale (con cui ha vinto l’argento a Rio e non solo) La regular season sin qui vissuta dall’italo-russo è stata estremamente positiva, tenendo conto che a tutt’oggi è il miglior marcatore giallorosso con 149 punti in dieci giornate ed è il quinto aceman con 17 battute vincenti. “Dobbiamo sfruttare tutte le occasioni che ci regala il nostro gioco perché stiamo comunque giocando una buona pallavolo. – ha sottolineato il martello – Affrontiamo una squadra che ha cambiato molto il suo organico rispetto allo scorso anno. Il loro punto di forza è quello mentale perché ti mettono sempre sotto pressione; il livello tecnico di Trento è indiscutibile e quindi bisogna giocare con il braccio libero dando il massimo”
C’è ancora qualche dubbio su quale Diatec vedremo in campo, perché Lorenzetti nell’occasione avrà problemi di abbondanza. I dubbi riguardano il ruolo di opposto (Vettori o Teppan) e quello di secondo schiacciatore (Hoag o Kovacevic).
Foto di Michele Benda