Site icon iVolley Magazine

#Pallavolo Storie&Personaggi – Andrea Argenta ovvero “nemo propheta in patria”

(James Taboo per iVolleymagazine.it) Andrea Argenta a Roma hanno imparato a conoscerlo (ed apprezzarlo) seguendo la sua crescita nelle file del Club Italia dalla B2 alla A2. Radostin Stoytchev lo ha voluto all’Azimut Modena dopo averlo visto “martellare”. Da ieri il PalaPanini e il suo pubblico di intenditori ha scoperto che questo ragazzone alto e riservato ha tutte le doti per essere un protagonista nel grande volley di domani.

Fisico importante, grande potenza in attacco ed al servizio, capace di farsi valere a muro. Argenta ha tutto per diventare un atleta di primo piano. Forse gli manca un po’ di spavalderia, ma la modestia a volte può essere altrettanto importante.

“Sono molto contento di questa prestazione perché il periodo che sto passando non è facilissimo e mi serviva, ho lavorato tanto ma sarebbe da stupidi non riconoscere valore anche alla squadra, che oggi ha ricevuto e giocato molto bene e soprattutto a Bruno che mi ha messo in condizione di attaccare al meglio.” Parole pronunciate con quello sguardo privo di emozioni, che probabilmente maschera un po’ di timidezza, poco dopo aver ricevuto il premio di Mvp nella sfida vinta contro Verona, la sua Verona.

Ancora una volta il motto latino sintetizzato nei secoli in “nemo propheta in patria” (nessuno è profeta nella sua patria) calza a pennello ad una vicenda sportiva. Andrea, veronese di nascita, è cresciuto a pane e pallavolo. Il padre Marco ha vestito la maglia della Mia e poi ha guidati le giovanili della Calzedonia. La sua carriera è iniziata  come palleggiatore nelle della Marmi Lanza, poi Marco Bonitta, visti anche i suoi 205 centimetri di altezza, l’ha convinto a cambiare ruolo. Importante nella sua crescita è stata l’esperienza a Treviso nelle giovanili della Sisley, dove ha avuto la possibilità di lavorare ad alto livello, ma il passaggio fondamentale è stato quello nel Club Italia dove Michele Totire lo ha lanciato in serie A2 come opposto.

La sensazione è che ieri Modena, ma anche la pallavolo italiana ha scoperto un talento, da crescere, proteggere e lanciare.

Exit mobile version