A venticinque anni di distanza Atene parla di nuovo ravennate. Nel ‘93 il Messaggero vinceva la Coppa dei Campioni, oggi la Bunge solleva la Challenge Cup, superando sul loro campo i greci dell’Olympiacos nel doppio confronto tenuto tra Pala De André e Peace and Friendship Stadium. Di fronte a una marea di tifosi biancorossi, che hanno riempito quasi per intero le tribune dell’enorme struttura (ben 12mila gli spettatori), Ravenna bissa il successo dell’andata con un altro splendido 3-1, frutto di una grandissima prestazione di tutto il gruppo. Dal palleggiatore Orduna, sempre lucido in regia, fino al bombardiere Buchegger, top scorer con 21 punti, passando per i centrali Georgiev (ben cinque muri) e Diamantini, per gli schiacciatori Marechal, Poglajen e Raffaelli (autore del muro decisivo nel terzo set) e per il libero Goi, capace in difesa di sollevare da terra ogni pallone, tutti i giocatori di Soli, compreso chi è entrato nell’ultima frazione (Vitelli, Marchini, Pistolesi e Gutierrez), hanno confermato ancora una volta, nella 43esima partita di una stagione durissima, di formare una squadra eccezionale, sotto ogni punto di vista. E così, dopo 21 anni, una coppa europea torna a Ravenna: era infatti dal ’97, dal Porto Area di Ricci che vinse la Cev Cup, che i tifosi bizantini attendevano una gioia così grande.
Olympiacos Pireo – Bunge Ravenna 1-3 (26-28, 25-23, 20-25, 18-25)
Olympiacos Pireo: Drzyzga 2, Rauwerdink 15, Böhme 10, Oivanen 11, Aleksiev 10, Petreas 5, Daridis (L), Stefanou (L), Christofidelis, Stivachtis, Roumeliotakis 1, Andreadis, Zoupani 1, Tselios. N.E. All. Muñoz Benitez.
Bunge Ravenna: Buchegger 21, Orduna 2, Marechal 12, Diamantini 6, Poglajen 6, Georgiev 9, Marchini (L), Goi (L), Raffaelli 11, Gutierrez Suarez 4, Vitelli 1, Pistolesi. N.E. All. Soli.
ARBITRI: Tillmann, Steinmetz.
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