Questa mattina, dunque, è cominciata ufficialmente la Volleyball Nations League per Gianlorenzo Blengini e i suoi ragazzi che nel week end, nella Pool 4, affronteranno a Kraljevo in Serbia, nell’ordine, Germania, Brasile e i padroni di casa della Serbia.
La nazionale tricolore si presenta ai nastri di partenza consapevole del proprio valore, ma con pochissime ore di allenamento nelle gambe. Quello arrivato in Serbia è un gruppo composto da alcuni atleti che hanno disputato i test match contro l’Australia la settimana scorsa e altri aggregati per la prima volta e reduci, dunque, dalle fatiche della lunga e intesa stagione di club. Tra questi Massimo Colaci, nominato dal CT Blengini capitano della squadra anche se i regolamenti non permetteranno di vederlo in campo con la fascia sotto il numero: “La notizia mi ha sicuramente fatto piacere anche se mi sono ironicamente definito più «capitano del popolo» dato che non firmerò i referti o non parteciperò alle conferenze stampa come vuole il protocollo internazionale – esordisce Colaci -. A parte gli scherzi, per me è molto gratificante. Cercherò di aiutare tutti, in particolare i più giovani ad ambientarsi il più velocemente possibile”.
Colaci parla poi della stagione al via: “L’obiettivo più importante e stimolate è sicuramente il Mondiale giocato in casa, a maggior ragione se pensiamo a come sono andate le cose nell’ultimo… Ora però siamo qui e dobbiamo pensare solo a far bene in questa Volleyball Nations League. Sappiamo che le nostre stagioni non hanno un momento di respiro, dobbiamo farci trovare pronti e i calendari non possono e non devono rappresentare un problema. In questo primo week end ci troveremo di fronte subito squadre fortissime che sanno farti soffrire, ma è il bello di una manifestazione così. Giocare simili gare è sempre bello, positivo ma soprattutto stimolante. In un momento così, all’inizio della manifestazione è la tenuta mentale a contare molto, d’altronde la testa non la puoi allenare e ognuno di noi dovrà fare la propria parte. Quando indossi la maglia della Nazionale devi essere sempre pronto di testa, devi essere lì concentrato sull’obiettivo al di là delle situazioni contingenti che in un contesto come il nostro è, in questo momento, la mancanza di preparazione”.
Un ultimo pensiero sulla manifestazione che raccoglie l’eredità della storica World League: “Ci sono un po’ di partite in più e di conseguenza si viaggia un po’ di più. Non ci sono soste, pause e questo da un lato è molto bello perché ti consente di girare il mondo, vedere posti nuovi e conoscere culture molto diverse tra loro; dall’altra però diventa sempre più impegnativo perché dopo lunghi e faticosi viaggi può essere dura giocare così tante partite, ma a mio parere è una competizione davvero bella da giocare. Per me, dopo che da ragazzo ho passato intere ore a guardare i miei beniamini in tv, essere qui e girare il mondo difendendo i colori del mio Paese è solo un onore e un piacere”.