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#Pallavolo – “Caro Velasco, bentornato e grazie di tutto”

(Leandro de Sanctis per vistodalbasso.it) Per chi come me iniziò a seguire professionalmente la pallavolo nel 1989, Julio Velasco ha rappresentato la scoperta dell’America, nel senso che sceglierlo per guidare la Nazionale dopo i quattro scudetti vinti a Modena, fu la più azzeccata delle decisioni che siano mai state prese dalla Fipav, che aveva allora l’avvocato Manlio Fidenzio come presidente e Gianfranco Briani nel ruolo di segretario.
La storia del volley ora sa che nel 1989 iniziò il boom dell’Italia sotto rete: a Stoccolma gli azzurri vincero i campionati Europei, l’anno successivo in Brasile il primo dei tre Mondiali consecutivi. Con l’avvento di Julio commissario tecnico, nacque la generazione di fenomeni, che sotto forma di canzone era farina degli Stadio e pallavolisticamente parlando fu narrata da tutti i giornali.
Difficile spiegare oggi, nell’era dei social e della deregulation delle opinioni via web…

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