Robertlandy Simon rompe il suo silenzio riguardo al trasferimento in Italia alla Lube Civitanova, lo fa in una intervista rilasciata al giornalista brasiliano Bruno Voloch (ormai famoso anche per gli appassionati di pallavolo italiani) in cui svela i motivi della sua decisione di tornare nel Bel Paese e lasciare il Brasile: sua moglie Camila Colnaghi a settembre lo renderà padre e insieme hanno scelto che la bambina nascerà in Italia.
Il campione cubano è stato intervistato mentre era a Miami. Nella intervista in esclusiva Simon afferma che i dirigenti del Cruzeiro sono stati avvertiti che non sarebbe rimasto al club e che la nascita prevista di sua figlia a settembre era un fattore determinante nel decidere di lasciare il Brasile. Il centrale che ci tiene a sottolineare di avere guarda affetto per la torcida del Sada sperava che il club comprendesse le sue motivazioni, ma così non è stato.
Simon racconta anche come è nato l’accordo con la Lube: “il mio rendimento nella scorsa stagione ha attirato l’attenzione di molte squadre sulla scena mondiale, ed ho ricevuto alcune proposte. Non stavo pensando di lasciare Cruzeiro, ma ora è diverso. Sul perché la Lube mi ha cercato solo i suoi dirigenti possono dirlo” – poi spiegando del perché ha scelto di tornare a giocare in SuperLega: “A quale giocatore non piacerebbe giocare in Italia? Hanno il campionato migliore e più equilibrato del mondo, ma devo dire che anche i miei bisogni sono personali. Vorrei che mia figlia nascesse e acquisisse la nazionalità europea”.
Poi l’ex-capitano del sestetto caraibico ha sottolineato: “Avevo già deciso di tornare in Italia dal 2019, ma c’erano anche problemi con il mio contratto. La nascita di mia figlia e l’inizio di un nuovo ciclo nel Cruzeiro con l’inserimento di tanti giocatori nuovi hanno avuto un gran peso nella mia scelta”.
Riguardo al pagamento della clausola rescissoria per liberarsi Simon ha detto a Bruno Voloch: “Ho parlato chiaramente con Cruzeiro alcune settimane fa del mio desiderio di andarmene, ma non mi hanno dato la dovuta attenzione. Ci sono cose che sono più importanti per una persona che una multa, come la motivazione familiare e personale. Ho “amato” il Sada Cruzeiro, ho dato tutto per questa maglietta e mi aspettavo molta più comprensione, ma hanno inviato solo minacce. Mi chiedi se la multa è giusta? Questi sono problemi legali a cui non posso rispondere. Credo che le persone intelligenti escano sempre con una soluzione. Sanno che la mia intenzione non è quella di tornare e anche conoscere i problemi contrattuali”.
Nel corso dell’intervista Robertlandy ha ribadito: “Io e Cuba non abbiamo avuto più legami da quando ho lasciato il paese”. Poi si è lasciato andare anche ad una considerazione sulla possibilità di giocare quanto prima accanto ai suoi due connazionali: “Spero di essere in grado di giocare non solo al fianco di Leal e Juantorena perché sono dei grandi giocatori e chiunque vorrebbe giocare al loro fianco” Ed alle accusa di chi come la tifoseria brasiliana lo accusa di pensare solo ai soldi. Ha risposto: “Ho lasciato Cuba in cerca di un sogno e ora non è diverso. Non penso solo ai soldi, ma alla mia carriera di atleta e mi sento bene con la squadra che sto giocando. Mi sento come se avessi dato tutto ciò che potevo dare a Cruzeiro e ora sto cercando un nuovo obiettivo. Tutti dovrebbero capire che quando ho scelto Sada non era l’offerta economica più importante, ma piuttosto quello che mi ha soddisfatto di più in famiglia. Lo stesso per la scelta che ho fatto anni fa. Non vado dalla squadra che mi paga di più e sì voglio andare nella squadra più forte del mondo in questo momento ed essere in un paese in cui mia figlia e la mia famiglia possono vivere e crescere bene. Mi dispiace leggere che Cruzeiro è sorpreso di sapere le notizie perché questa non è una realtà. Hanno saputo della mia volontà per molto tempo e hanno parlato solo di pagare la multa”.
Adesso conosciamo molto di più di questa vicenda che sta polarizzando l’attenzione della pallavolo italiana e Mondiale