È mancina, molto allegra in campo, timida al di fuori di lei e il suo talento è difficile da ignorare. Parliamo di Gaila González, la 21nne stella nascente della pallavolo domenicana che è ormai in pianta stabile con le “Reinas” dei Caraibi. Ennesimo prodotto della scuola caraibica, che ormai da molti anni fa parte dell’elite del volley iternazionale femminile.
Gaila è un prodotto del progetto della Federazione Dominicana, nella cui “fattorie” vive da otto anni quando suo padre Gabriel si è trasferito dal padiglione della boxe (dove lavorava come allenatore) al padiglione di pallavolo nel Centro Olimpico Juan Pablo Duarte.
Molto curioso l’aneddoto che si racconta di come Gaila sia arrivata alla pallavolo: in una visita dal dentista, qualcuno consigliò a sua madre Kenia di non sprecare l’altezza della ragazza e di farla provare a giocare al “voley”. Cominciò così la sua storia: la pallavolo aveva trovato un diamante grezzo.
Oggi, Gonzalez ha un record di successi internazionali a livello giovanile che l’ha portata ad approdare nella squadra seniores per giocare il prossimo Campioato del Mondo in Giappone. In questo 2018 ha già preso parte alla Vnl, alla Coppa Panamericana ed ai Giochi Centroamericani e Caraibici.
“Continuerò a lavorare duramente per restare nella nazionale maggiore, per meritarmi la conferma anche nelle prossime manifestazioni” ha dichiarato di recente in una intervista la potente attaccante, che grandi sogni e progetti per gli anni a venire.
Gaila sta accumulando esperienza, ha disputato con il Cristo Rey la Lvs (Lega nazionale) in cui ha avuto modo di prendere confidenza con il fondo di taraflex, ma anche e soprattutto di essere la Best Scorer e il la Best Server.
Sin dalla sua nascita, Gonzalez ha ammirato una delle sue compagne di squadra, Gina Mambru, per il suo stile di gioco e l’etica del lavoro, ma quando si tratta di giocatori che l’hanno aiutata a migliorare, la lista è pù grande. “Camile Domínguez mi consiglia sempre, perché certe cose si notano di più da fuori che da dentro: Bethania (De la Cruz) mi corregge sempre, così come Annerys (Valdez). La loro esperienza è grande e cercano di aiutarmi a crescere”.
Gaila è nel quarto semestre del corso di Economia Aziendale presso l’Università APEC, anche se ammette che non è così facile combinare studi con sport ad alte prestazioni. “È un po’ difficile, per i tanti viaggi che devo fare per giocare e non sempre riesco a stare al passo con gli studi”.
Finire la carriera accademica è uno degli obiettivi della ragazza dominicana, così come partecipare ai Mondiali ed alle Olimpiadi. Quelli che la conoscono sanno che lei è timida e che i suoi valori familiari sono la piattaforma per sostenere le luci dei riflettori senza cambiare come essere umano in questo percorso: “Non mi piace molto essere famosa”, ammette. “La pallavolo è come uno stile di vita e ha aiutato molti giocatori a cambiare il loro stato, ma quando ho iniziato a giocare non l’ho fatto per i soldi, mi è piaciuto e volevo provare.”
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