Una buona parte del “Blengini pensiero” a pochi giorni dall’inizio del Mondiale ce lo ha riportato Roberto Condio, nell’odierna intervista pubblicata da La Stampa. Ecco alcuni passaggi dell’articolo
LA PRESSIONE – “… siamo noi i primi a metterci pressione. Un Mondiale in casa è diverso, più bello. È come essere a un’Olimpiade. Viverlo è un privilegio, faremo di tutto per arrivare in fondo”. Soltanto Zaytsev, già presente otto anni fa, sa che cosa significa. Agli altri come lo ha spiegato? “Mostrando loro frammenti del “Gabbiano d’argento”. Se quel secondo posto mondiale del 1978 ancora oggi è ricordato quanto se non più di tanti ori azzurri è perché maturò in casa. È un video coinvolgente. Fa ben capire l’opportunità che abbiamo noi adesso”.
COSA SERVE – “Mantenere il giusto equilibrio. Trarre la spinta dall’eccitazione dell’ambiente senza però spostare il focus dalla parte tecnica. Perché la cosa più importante sarà giocare al nostro meglio”.
LA CHIMICA DI RIO – “Programmarla non basta. La si cerca con la disponibilità quotidiana, del singolo e del gruppo, nel soffrire andando oltre i propri limiti. Solo così può arrivare il momento in cui scatta la magia e si consolida tutto il lavoro. Ricordate il Brasile di due anni fa? Partì malissimo, poi ci battè in finale”.
DIFFERENZA – “… Ai Giochi il difficile è qualificarsi. E poi c’è il terribile crocevia dei quarti: o esci o guadagni due chance per il podio. Qui invece sarà complicato da subito perché ogni risultato vale e sono in tanti a poter ambire alle finali a sei”.
L’ITALIA – “Una squadra consapevole, matura. Ambiziosamente responsabile. Sa di avere grande qualità e vuole superare i suoi limiti. Conscia che si confronterà con 5-6 rivali con stesse mire e possibilità”.
FAVORITA – “La Russia che a luglio ha vinto la Nations League. Con Volkov ha ritrovato l’equilibrio perso con l’addio dell’eterno Tetiukhin e ha tanti altri ottimi giocatori”.
Foto di Roberto Muliere