n’Italia così giovane ai campionati del Mondo non ce la ricordiamo, ma il fatto di avere tantissime under 22 non tragga in inganno: quella che Mazzanti ha portato in Giappone è una squadra vera, completa si può dire anche collaudata, che si può togliere le sue soddisfazioni… sognando in grande.
Il ct tricolore, che pure non ha potuto contare su tutte le risorse che gli offre il campionato per qualche problema fisico che gli ha tolto elementi preziosi come Folie e Caterina Bosetti, ha costruito un sestetto che durante l’estate ha affrontato e spesso battuto tutte le più forti del momento. Una formazione che quando scende in campo ha dimostrato di non essere mai rassegnata davanti a qualsiasi avversaria incroci la sua strada.
Ripeteva spesso Velasco nei momenti d’oro della sua Italia maschile: “Avere una squadra giovane non è un problema, anzi è un vantaggio”. Perché la gioventù se qualcosa ti toglie rispetto all’esperienza molto ti da riguardo all’intraprendenza. Una squadra che può schierare la potenza di una Egonu, la fresca voglia di emergere di Pietrini, l’estemporaneità di Sylla, unite alla regolarità ed alla classe di Lucia Bosetti e Serena Ortolani, è una formazione che ti da tante garanzie di rendimento. E l’innesto di Nwakalor sembra averle dato anche un pizzico di entusiasmo in più, semmai dovesse essercene bisogno. Le bande sono di primo livello, come anche il pacchetto delle centrali. Chirichella è un capitano giovane che ha tutte le doti per essere un leader, Danesi ormai è svezzata e con i suoi muri può fermare chiunque. Dietro di loro spingono forte Lubian e Fahr, che hanno dimostrato a livello giovanile di saper lottare e vincere.
Foto di Maurizio Lollini