Il trionfo della Polonia (il secondo consecutivo) porta due firme indelebili, quelle del suo campione ritrovato Bartosz Kurek e del nuovo tecnico il belga Vital Heynen.
“E’ stata una vittoria di gruppo, gli individui in uno sport di squadra non contano se non si forma un’alchimia perfetta, ed è proprio quello che è successo in questo Mondiale. – ha detto a fine match Kurek tornato ad esprimersi da fuoriclasse dopo diversi anni di appannamento – Personalmente non pensavo al riscatto dopo la mancata convocazione del 2014, mi sono sempre concentrato sulla squadra. Se ragioni individualmente hai già perso in partenza. Per quanto riguarda il pubblico, poi, sono rimasto davvero colpito, sia dai nostri tifosi che come al solito ci hanno seguito in moltissimi, sia da quelli di Torino, che hanno creato un’atmosfera straordinaria. Abbiamo fatto una impresa grandissima.”
Vital Heynen ha raccontato la ricetta segreta ma non troppo che ha permesso alla sua squadra di vincere, per alcuni versi anche contro pronostico per la seconda volta consecutiva: “Il nostro segreto? Ci siamo concentrati sul gioco: abbiamo continuato a giocare sempre meglio mano a mano che la pressione saliva, e lo abbiamo fatto da squadra. – poi ha aggiunto l’allenatore belga che nelle ultime stagioni ha lavorato molto bene in Germania e in Belgio – Altri allenatori hanno portato alla Final Six grandi giocatori: io avevo una grande squadra. Un ringraziamento speciale va anche al nostro staff: non saremmo qui, senza di loro.”
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