(Gian Luca Pasini per iVolleymagazine.it) Diceva di se qualche mese fa. “A primo impatto sembro una persona noiosa perché non ho hobby e sono anche timida ma quando mi apro poi sono tutto il contrario di quel che sembra. Amo stare con la mia famiglia e il mio ragazzo. Mi piace viaggiare e se avessi più tempo libero andrei in giro, soprattutto America del Sud, in particolare adoro il Brasile”. In campo le avversarie non hanno avuto modo di constatare la sua presunta noiosità, bensì si la sua presenza e prestanza (5+1) muri contro la Turchia, due giorni fa, 5 muri contro la Cina campione olimpica. Era uno dei pulcini bagnati a Rio, due anni fa, è una tigre oggi quando guarda le avversarie attraverso la rete e quando va a prendere palloni altissimi. E’ la mutazione genetica di una nazione di pallavoliste.
Vincere e andarsi a prendere quello per cui si è sputato sangue in palestra questa estate. Anna Danesi è una delle “predestinate” della Nazionale italiana: storia di Club Italia e settori giovanili, storia di uno sbarco precoce in Seniores con Marco Bonitta, storia di un Europeo 2017 iniziato sotto una cattiva stella e troppi alti e bassi in questa stagione. Vittorie mescolate a sconfitte e qualcosa che non torna, sembrava una storia vista tante altre volte in Italia, fatta di tante incompiute. Non per Anna in particolare, ma per tutta una generazione. Ma stavolta vuole essere diverso, deve essere diverso. Per Anna e le sue compagne e lei che rifiuta i complimenti e si da brutti voti in pagella “Penso di dover fare sempre di più” è il suo mantra. Lo aveva detto dopo la Turchia, lo ripete sempre: non per scaramanzia, ma per convinzione bresciana. Altri 12 punti portati alla causa della Nazionale. La strada per Yokohama è lunghissima, ma per chi piace viaggiare come Anna, potrebbe anche essere molto bella e divertente…
- #Pallavolo #FIVBWomensWCH – Italia-Cina 3-1: highlights
- #Pallavolo A2 maschile – La pallavolo sotto i monumenti di Roma