(Gian Luca Pasini per iVolleymagazine.it) Gli amplificatori sparano a tutto volume “Andiamo a comandare” di Fabio Rovazzi. Sembra quasi un segnale per la squadra italiana che qualcosa è cambiato, che qualcosa sta cambiando. E’ ancora presto per dirlo e soprattutto per lei. Abbraccia forte forte Beatrice Parrocchiale, fra qualche settimana saranno avversarie nel derby fiorentino, ma quell’abbraccio azzurro dice tanto, tantissimo sull’unione che regna in casa Italia. Oggi più che mai Lucia è tornata. Qualcuno ha detto che non è mai andata via, ma quando ha chiuso la porta in faccia alla rimonta cinese, nel quarto set dell’ultima gara di Sapporo, con tre muri tre consecutivi è stata l’apoteosi. Come avrebbe detto Dan Peterson in quelle vecchie telecronache: Mamma butta giù la pasta che qui non c’è ne è più per nessuno. Certo è ancora presto per dirlo e meno che meno ne parlano le ragazze azzurre: la voglia di arrivare è tantissima, ma le insidie e i pericoli di questo Mondiale sono ancora tanti. Non è un modo di dire “una partita alla volta”, è uno stato nell’anima.
E nessuna delle Donne d’Italia vuole rompere il cerchio magico proprio adesso. Ma non si può non vedere che Lucia ha preso in mano le redini d’Italia, assieme a Moki De Gennaro sono i punti di equilibrio di una squadra che per sua vocazione è molto portata all’attacco. Ma anche li Lucia è tornata quella di un tempo, con un gioco anche sporco, dove quello che conta è il risultato e non come arrivano i punti. Come dice Mazzanti: non guardiamo come viene, quel che conta è la vittoria. Tu Lucia lo sai meglio degli altri.