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#Pallavolo – Maurizia Cacciatori: “Malinov? Mi rivedo nelle sue scelte, mi sta simpatica”

(Dario Baldi per iVolleymagazine.it) Una Maurizia Cacciatori a tutto campo. Dalla Nazionale di Mazzanti passando ai cambiamenti della pallavolo fino alla sua ultima avventura, letteraria e non sportiva, “Senza Rete” nel quale si mette a nudo raccontando il background di una vita in “regia”. L’ex Capitana della Nazionale Italiana premiata come miglior palleggiatrice ai Mondiali di dieci anni fa, proprio in Giappone, è intervenuta questa mattina al Premio Estra per lo Sport a Prato parlando proprio delle azzurre che erano appena uscite sconfitte dalla sfida con la Serbia: “Le nostre ragazze sono una squadra da medaglia che sta dimostrando di poter portare qualcosa di grosso in Italia. Me lo auguro tanto, hanno la cazzimma, ed una tenacia e caparbietà incredibile”. Inoltre, si è soffermata sulle sensazioni che si provano con l’azzurro indosso: “Le sensazioni che vivevo io le rivivo attraverso i loro occhi perché sono quelli che hai quando indossi la maglia azzurra. Quella non è la maglia di un club e scendi in campo con una doppia responsabilità, perché giochi per il tuo Paese e sono tutti lì a guardarti. E’ difficile dare consigli ma devono giocare senza farsi troppi pensieri e divertirsi anche se è un mondiale”.
Come è cambiata la pallavolo del 2018 rispetto a quella di dieci anni fa?
La pallavolo è cambiata tanto, quella di oggi è fisica e digitale, si studia anche in maniera differente. E’ diventato fondamentale il ruolo dello scoutman, cosi come quello dei social. Infatti, sui canali digitali è possibile rendere partecipe ed interagire anche con i tifosi e chi ci segue. E’ cambiato tanto anche in termini di spettacolo: i campi sono più belli, i palloni stessi. E’ tutto più show. Mi piace tanto guardare le partite, è un movimento in crescita.
Il tuo Sotto Rete racconta la vita di una giocatrice che è stata in campo per più di vent’anni, cosa ci troviamo dentro le tue parole?
E’ un libro che parla anche di pallavolo. Di quando scendi in campo con quella maglia ma anche di quando cadi mentre pensi di essere arrivata al traguardo ma non ci sei. Parla anche di quando vinci e pensi di essere la più forte del mondo ma anche di viaggi incredibili, di piccole fughe in nazionale(ora lo posso dire) e di momenti buffi. Ho voluto togliere la rete, perché questo libro non è solo pallavolo ma un piccolo thriller. E’ un libro per i miei due bambini Carlos e Ines.
Finiti i mondiali, la Serie A1 tornerà sul taraflex, come vedi questo campionato?
Questo sarà un campionato di un livello sempre più alto. Il nostro campionato sta riprendendo fiducia e qualità rispetto a quando le straniere erano andate via anche a causa delle crisi societarie perché tanti club non potevano permettersi giocatrici di livello. Sarà una stagione equilibrata dove si fa fatica a capire chi sia la favorita.
Da palleggiatrice a palleggiatrice, come vedi Ofelia Malinov?
E’ divertente quando la guardo perché fa alcune scelte di gioco dove mi ritrovo. Casomai prepara uno schema con il tecnico e poi ne fa uno diverso. Mi sta simpatica perché riesce ad avere carattere e personalità e poi l’ho vista in pancia della sua mamma, quindi non posso che tifare per lei e per tutte le ragazze.

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