(Carlo Lisi per Corriere dello Sport del 14/10) L’Italia torna a sedersi al tavolo delle grandi della pallavolo femminile e lo fa con il “settebello” tra le sue carte: Paola Egonu. E’ dai tempi di Elisa Togut e successivamente di Taismarys Aguero che le Azzurre non avevano un attaccante così forte e così determinante. Grandissime campionesse a cui sono legati i nostri successi più importanti come il Mondiale e la Coppa del Mondo, che per motivi diversi hanno “ballato” poco. Ma forse nessuna nel passato è stata così importante e dirompente come Paola ragazza dalla grande elevazione, mischiata alla grinta ed alla potenza, cresciuta in fretta ed ora è divenuta una fuoriclasse di livello assoluto, a cui ci si può aggrappare nei momenti difficili di una gara o in quelli fondamentali per prendere il largo nel punteggio e ipotecare le vittorie. Vittorie che qui in Giappone sono arrivate in serie.
Sinora semplicemente super i suoi numeri nelle statistiche ufficiali: il posto due azzurro ha già messo a segno 182 punti, così suddivisi 150 in attacco, 17 a muro, 15 diretti al servizio, non considerando le diverse super-battute che poi hanno consentito all’Italia di realizzare il punto. Paola Egonu nelle ultime due gare contro Stati Uniti e Russia ha attaccato 100 palloni e ne ha messi a terra 50, equamente divisi. La sua percentuale complessiva è del 49,18 % su 305 attacchi.
La sua breve carriera (si è affacciata a livello internazionale con le nazionali giovanili soltanto nel maggio 2014) ha già dei picchi impressionanti basta citare due record di cui è in possesso: 46 punti in una singola partita di serie A1, realizzati nel novembre del 2016 alla sua prima stagione nella massima categoria; e i 101 km orari di velocità del suo servizio realizzato nello storico Maracanazinho di Rio de Janeiro durante le ultime Olimpiadi che lei ha giocato prima ancora di diventare maggiorenne.
Paola Egonu è sicuramente un’atleta fuori dal comune, grandi doti fisiche, eccezionale potenza, grande voglia di fare, impressionante capacità di apprendere assimilare e trasformare in colpi i suggerimenti. In cinque anni scarsi di vera pallavolo ha avuto tanti grandi maestri: da Marco Mencarelli che l’ha scoperta, a Marco Bonitta che l’ha lanciata in azzurro, per passare a Massimo Barbolini, che a Novara nell’ultima stagione ha contribuito al suo ulteriore salto di qualità, per finire con Davide Mazzanti, il ct tricolore con cui viaggia in perfetta sintonia e insieme al quale ed alla squadra sta vivendo questo esaltante torneo.
Ancora poche ore e l’Italia tornerà in campo per inseguire il nuovo obiettivo: un posto tra le migliori quattro al mondo: con il suo gioco e la sua grinta e con in mano il settebello con il volto felice di Paola Egonu al posto del sole.