(Carlo Lisi per iVolleymagazine.it) Ofelia Malinov come Maurizia Cacciatori. Venti anni dopo (e sempre nel paese del Sol Levante) un’italiana è stata premiata come miglior alzatrice del Campionato del Mondo. Un riconoscimento che nemmeno Eleonora Lo Bianco, la più azzurra di sempre ha mai avuto.
Ofelia detta Lia, doppia figlia d’arte come Lucia Bosetti, perché papà Atanas è un grande tecnico vincente e mamma Kamelia è stata una giocatrice di alto livello e persino compagna di squadra della palleggiatrice azzurra, con la maglia di Bassano.
Pochi giorni fa Maurizia, l’aveva elogiata ed in un certo senso le aveva passato il testimone, dichiarando: “E’ divertente quando la guardo perché fa alcune scelte di gioco dove mi ritrovo. Casomai prepara uno schema con il tecnico e poi ne fa uno diverso. Mi sta simpatica perché riesce ad avere carattere e personalità e poi l’ho vista in pancia della sua mamma, quindi non posso che tifare per lei e per tutte le ragazze”.
Malinov e Cacciatori sono esplose entrambe da giovanissime e sono arrivate, quasi subito, al vertice del volley italiano. Ofelia si è trovata la squadra azzurra tra le mani a soli 19 anni. Mazzanti le ha dato fiducia sin dal primo collegiale. Con lei in palleggio l’Italia si è riaffacciata sulla ribalta internazionale conquistando nel 2017 l’argento nel Grand Prix, ma la sorte le ha girato le spalle prima dell’Europeo. Quest’anno il grande ritorno, l’ottima Vnl e l’eccezionale Mondiale. In questa Italia delle meraviglie un ruolo importante l’ha avuto anche lei. Il premio di miglior regista del Mondiale, che ha meritato con la forza dei numeri, conferma che ci troviamo di fronte ad una predestinata.