(Gennaro Groppa per emmavillasvolley.com) Quella di Fernando Hernandez, classe 1989, è una lunga carriera costellata di ottimi risultati. Ha la pallavolo nel sangue, è una questione familiare, e la passione e l’amore che nutre per questo sport sono state caratteristiche fondamentali che lo hanno spinto ad arrivare dove è arrivato. Dalle Nazionali giovanili cubane all’esperienza di due anni in Giappone, poi il sogno realizzato di giocare nel campionato italiano dove è riuscito a mostrare tutte le sue qualità. E poi la Turchia e il recente ritorno in Italia. Hernandez è un giramondo del volley e ovunque si è fatto apprezzare centrando risultati positivi.
Tutto nasce da quando Fernando era bambino. In quel momento la sua passione per il volley nasceva e i suoi sogni si formavano. “Avevo otto anni quando ho iniziato – racconta l’opposto della Emma Villas Siena –. Mio padre giocava nella Nazionale cubana, senza dubbio il mio amore per la pallavolo è nato in quel momento. Questo sport è sempre stata una cosa di famiglia, anche mio fratello giocava a beach volley. Da bambino guardavo tutti i più grandi campioni cubani e sognavo di essere come loro. Ricordo le emozioni che provavo nel vedere le partite, la passione con cui seguivo gli attacchi vincenti o una grande difesa”.
Hernandez cresce, aumentano le sue doti e qualità ed il ragazzo de L’Avana entra nel 2009, ad appena 20 anni, nella Nazionale maggiore cubana. E’ una squadra formidabile che riesce a ottenere grandi risultati in tutte le competizioni alle quali partecipa. Quell’anno Cuba arriva quarta alla World League, vince l’oro ai Campionati nordamericani e l’argento alla Grand Champions Cup.
Nel 2010 poi la consacrazione: ai Mondiali giocati in Italia la Nazionale cubana arriva fino alla finale, aggiudicandosi alla fine la medaglia d’argento. Nello stesso anno arriva un secondo posto anche al Campionato panamericano mentre l’anno seguente Cuba si aggiudica nuovamente i Campionati nordamericani, con Hernandez che alla fine del torneo viene premiato come miglior battitore della manifestazione.
“Ricordo con tanto affetto e con grandi emozioni quel periodo – racconta oggi –. Eravamo una grande squadra fatta di campioni. Sono stati anni meravigliosi”. Poi andando più indietro nel tempo: “Per me la fase più complicata è stata da bambino, quando ero più basso degli altri ragazzi e le cose non mi riuscivano come avrei voluto. Ho lavorato tanto con il fisico e ho avuto bravissimi allenatori che mi hanno spinto ad allenarmi tanto e a migliorare. Il lavoro fatto in quegli anni mi è stato utile per tutta la mia carriera”.
Nel 2013 Hernandez si trasferisce in Giappone per giocare nel Jtekt Stings, dove rimane per due stagioni. “E’ stata una bella esperienza, ma da bambino il mio sogno più grande era quello di giocare in Italia. In televisione guardavo le partite del campionato italiano e sognavo di poter essere anche io lì un giorno”.
In quella stagione il cubano è secondo nella classifica dei migliori realizzatori della Superlega. L’anno seguente Hernandez passa a Piacenza, dove centra i playoff e arriva fino alle Final Four di Coppa Italia sconfiggendo Perugia nel turno precedente.
Poi il trasferimento in Turchia. “Quello turco – spiega – è un campionato nel quale sono andati a giocare tanti ottimi pallavolisti e in più all’Halkbank avevo l’opportunità di giocare le coppe europee. E’ stata una grande annata, abbiamo vinto campionato turco e Coppa di Turchia e io sono stato giudicato miglior attaccante della stagione”.
In estate, infine, si concretizza il suo ritorno in Italia con il trasferimento a Siena. “L’Italia è sempre