I russi campioni del Mondo per club uscenti sono già stati eliminati dopo sole due partite. Sconfitte simili maturate al termine di gare combattute, ma perdute per mancanza del risolutore nel momenti finali. Sotto questo punto di vista Ngapeth ha deluso e nasce una domanda: “messieur magique” esiste ancora?
(Carlo Lisi per iVolleymagazine.it) Alekno e il suo Zenit Kazan hanno provato a spese loro quanto sia diverso giocare con o senza Wilfredo Leon. Il sestetto russo che ha vinto le ultime quattro Champions League e il Mondiale per Club 2018 è stato eliminato in sole due partite, perdendo contro due squadre del vecchio continente: il Fakel Novy Urengoy brillantemente guidato da Camillo Placì e la Lube Civitanova, che lo scorso anno avevano battuto in finale sia in Europa, che nel Mondiale. Qualcuno obietterà che Anderson e compagni ieri sera hanno perso in una maniera che accade una volta ogni 1000 partite (a livello assoluto anche di più); ma chi pensa che la cosa sia avvenuta per caso è soltanto vicino alla verità. I giovani del Fakel sono in costante crescita e probabilmente saranno grandi protagonisti nei prossimi anni, Civitanova per vincere ha formato una autentica All Stars ma questo non da garanzie di trionfi, anche se la squadra guidata da Medei ha fatto vedere di essere in crescita e di avere in panchina più risorse di quanto si potesse immaginare. Lo Zenit ha perso perché tradito dai suoi campioni di banda: Mikahilov ed Anderson che se marcati sono meno incisivi, ma soprattutto perché Ngapeth pur essendo stato tra i migliori in campo ha confermato di non essere un fuoriclasse da ultimo punto. Se andiamo a vedere con occhi cinici quanto avvenuto in Polonia ancora una volta “messieur magique” è mancato sul più bello, mentre l’ “hombre” Juantorena al termine di una gara quasi incolore ha piazzato la sua zampata, quella che ha portato la Lube direttamente in semifinale e buttato fuori i russi. Se guardiamo solo in casa Zenit dobbiamo ammettere che Kazan non ha vinto perché gli è mancato proprio Wilfredo Leon, il fuoriclasse che Perugia gli ha strappato, l’attaccante che risolveva tutti o quasi i problemi anche in uno squadrone di tal fatta.
Earvin Ngapeth è uno splendido giocatore, sicuramente uno dei divertenti e spettacolari in campo, ma sembra aver perso quello smalto e quella continuità che lo hanno portato tre anni fa a vivere una stagione indimenticabile. Con la Francia e con Modena ha vinto tutto o quasi, poi è arrivato il declino. Perso il fenomeno cubano Kazan ha pensato che potesse essere il funambolico transalpino il suo sostituto ideale, ma la prima vera verifica è fallita e adesso negli occhi di Alekno c’è il timore che un’epoca bella e lunga sia finita.