E’ durato soltanto 24 ore il sogno di vedere la pallavolo cubana riaprire le porte ai suoi campioni in attività all’estero. In una nota pubblicata sul sito Web Jit (lo stesso che aveva dato la precedente indicazione) Ariel Sainz, il presidente della Federazione cubana e commissario nazionale della disciplina, ha chiarito che il cambiamento a Cuba non si pone nel processo di reintegrazione dei giocatori, che per vari motivi hanno causato bassa le squadre nazionali dell’isola, come aveva lasciato intendere il portale INDER parlando del meeting nazionale che indicava la nuova procedura per il ripristino di atleti che hanno abbandonato le squadre nazionali . “Quello che abbiamo fatto nell’incontro di Camagüey – ha precisato Sainz – è stato quello di approfondire la questione, chiarire i dubbi dei commissari provinciali, ma non approvare una nuova procedura. L’attuale è ratificato, in base ai regolamenti sportivi della Fivb (Federazione internazionale) e nei nostri statuti “. La Federazione ha aggiunto che il contenuto della nota precedente “era dovuto a un apprezzamento del giornalista presente all’incontro, ma non a un fatto compiuto”.
Secondo Saínz, l’attuale procedura per la reincorporazione dei giocatori consiste in tre fasi: prima l’atleta interessato deve rendere esplicita la richiesta, quindi la Federazione cubana valuterà il caso e, infine, decidere se riaccoglierli nei suoi elenchi, che autorizzerebbe solo a partecipare a eventi nazionali. “Come è logico, valutiamo le circostanze in cui il richiedente ha causato una perdita, se ha commesso un atto di diserzione durante una competizione o in un’altra indisciplina. Valutiamo anche l’atteggiamento mantenuto nel periodo in cui è rimasto lontano dalla pallavolo cubana. Da queste analisi il rientro è approvato o meno ” ha affermato Il presidente del volley cubano.
Insomma stando a queste precisazioni il momento in cui Cuba potrà tornare a schierare alcuni dei suoi atleti e atlete fuoriusciti è ancora lontano
