Si gioca domani in Grecia la gara d’andata di semifinale della Cev Cup. Dopo aver eliminato Losanna ai sedicesimi, Haching negli ottavi, Amriswil nei quarti di finale, la Trentino Itas affronta l’Olympiacos Piraeus nel penultimo doppio turno del tabellone della competizione europea. Fischio d’inizio programmato al Melina Merkouri di Atene alle ore 18 italiane.
Confermato il secondo posto solitario in classifica di SuperLega grazie al 3-0 di sabato su Padova, la formazione Campione del Mondo torna a giocare in campo europeo con l’obiettivo di ottenere un risultato positivo in terra ellenica per compiere un primo importante passo verso la possibile finale. Il secondo match (e quindi anche l’eventuale golden set) da affrontare in casa offre un piccolo vantaggio, ma per poterlo sfruttare effettivamente bisognerà comunque ben figurare anche in Grecia.
“A differenza di quanto accade in questo periodo in campionato, ad Atene ci troveremo di fronte al primo di due atti da dentro o fuori e dovremo essere bravi a calarci subito nel clima di questo tipo di confronto per riuscire a conquistare qualcosa di buono – ha dichiarato l’allenatore Angelo Lorenzetti presentando il match – ; la Cev Cup non è la Champions League ma arrivati a questo punto del tabellone non ci sono squadre deboli. L’Olympiacos, oltretutto, è una formazione tecnicamente molto esperta e con un cambio-palla efficiente perché ispirato da un palleggiatore talentuoso come Tervaportti. Anche quando sono in difficoltà in ricezione, riescono infatti ad ottenere il punto con buona continuità; in fase di break point invece i greci possiedono discreta qualità in battuta ed altezze importanti che sanno sfruttare a dovere”.
La Trentino Itas fa visita alla squadra che da tempo domina la scena greca. L’Olympiacos Piraeus, da sempre sostenuto da un caldissimo pubblico) è infatti campione nazionale in carica, avendo vinto nel 2018 il suo ventottesimo scudetto, e tutt’ora capolista imbattuta del campionato ellenico. Grande avversaria dei club italiani nei primi anni novanta Il risultato di maggior profilo internazionale resta però quello ottenuto nella Champions League 2002, quando ad Opole (Polonia) si inchinò in finale alla Lube Banca Marche Macerata. Nella scorsa stagione aveva anche sfiorato la vittoria della Challenge Cup, cedendo solo in finale proprio ad una italiana, la Bunge Ravenna. La rosa affidata alle mani del tecnico spagnolo Munoz Benitez, già tecnico della nazionale iberica ed in passato sulla panchina di Izmir e Ankara, è ricca di talento e nomi noti, come quello del palleggiatore finlandese Tervaportti (ex Roeselare), dell’opposto canadese Schmitt (ex Izmir) e degli schiacciatori con esperienza nel campionato italiano Rauwerdink (ex Montichiari) ed Aleksiev (già a Corigliano e Monza).
Foto di Roberto Muliere