(Giorgio Marota per iVolleymagazine.it) – “È stata una settimana emozionante”. Andrea Orlando ha saputo da pochi minuti che andrà in panchina per la prima volta in Superlega. A stento trattiene l’emozione, ma non si scompone. Questo ragazzo di poche parole e tanti centimetri (205 per l’esattezza) punta davvero in alto, ancora più su di quanto non riesca già ad arrivare a soli 18 anni. È partito da Rieti, è arrivato alla Powervolley Milano di Giani e domani potrà vivere l’atmosfera della gara contro i campioni del mondo di Trento. Questo centrale classe 2001 ha mosso i primi passi nelle giovanili della Volley Team Monterotondo, una società della provincia di Roma che l’ha lanciato nella mischia dei campionati regionali (in Serie C) a soli 15 anni, con un anno e mezzo di pallavolo sulle spalle. Nella cittadina del nord-est capitolino hanno plasmato il suo talento grezzo, hanno affinato quelle qualità che s’intravedevano solo in lontananza. Andrea è sempre stato uno di quei “fisici” tanto ambiti e ricercati nella pallavolo odierna, dove l’altezza fa la differenza. Forte a muro, con le braccia lunghissime e un’intelligenza pallavolistica non comune, ha subito rubato l’occhio degli addetti ai lavori. Il Trofeo delle Province con Roma l’ha vinto da protagonista e poi per due anni di fila ha disputato il Trofeo delle Regioni con il Lazio. “È successo tutto così in fretta – è il ricordo del ragazzo – e oggi mi sembra impossibile solamente lavorare insieme a questi campioni. Non dimentico le mie origini a Monterotondo, né i tecnici Storno, Guglielmi, Quaglini, Pozza e Mosca che hanno perso ore e ore in palestra con me. Milano? Un ambiente meraviglioso”. Giani ne osserva i progressi nella formazione di Serie B della Powervolley e nell’Under 18, con cui l’anno passato, tra le fila del Volley Segrate, Orlando ha vinto lo scudetto. “Lui è uno della generazione dei fenomeni – ha detto il centrale – ed è un grandissimo allenatore. Ragazzi come Piano, Kozamernik e Bossi mi stanno insegnando tanto e nell’ultima settimana anche il libero Pesaresi mi ha riempito di consigli”. Sarà proprio l’azzurro Matteo Piano a lasciargli il posto, dopo la lesione muscolare del gemello mediale destro. “Se sogno di entrare? Certo, ma giocare la prima partita in Superlega per infortuni altrui non sarebbe bello. Spero di meritarmelo l’esordio, allora sì che avrebbe un sapore speciale”. Andrea pronuncia già parole da grande…
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