(Saverio Albanese per iVolleymagazine.it) Come un refrain che si ripete stancamente da diversi anni, nel finale di stagione arriva puntuale l’inagibilità del “PalaScoppa” di Soverato, complicando maledettamente la vita sportiva di tante società che utilizzano l’impianto sportivo, tra cui c’è la Volley Soverato che disputa la Serie A2 del volley in rosa. Le colpe di una situazione che ha valicato i limiti del paradosso sono da ricercare sia nell’immobilismo della civica amministrazione della “Perla dello Ionio”, quanto nei vertici societari di un Volley Soverato che si vede costretto all’affannosa ricerca di una struttura dove effettuare gli allenamenti giornalieri, nonché di un impianto dove disputare le gare della Pool Promozione per il tanto sospirato salto in Serie A1. Il pressappochismo della dirigenza del club soveratese sta vanificando gli sforzi finora compiuti dal presidente Totò Matozzo, che da tanti anni compie grandi sacrifici per mantenere quella che è la sua creatura nel “gotha” del volley nazionale.
Tornando alla “grana” dell’inagibilità del “PalaScoppa”, domenica scorsa il Volley Soverato è stato “ospitato” in extremis dal palazzetto “Mimmo Surace” di Palmi, dove ha ceduto mestamente le armi alla vice capolista Delta Trentino, mettendo a serio rischio la partecipazione ai Play Off che assegnano la seconda poltrona per il salto in A1, costretto poi ad allenarsi ad orari inusuali (dalle 12.00 alle 14.00 o dalle 13.00 alle 15.00), nella settimana che porta allo scontro con la prima della classe Bartoccini Gioellerie Perugia. Il sagace coach partenopeo Bruno Napolitano è stato costretto a gestire gli allenamenti in maniera molto approssimativa, spostando al martedì pomeriggio i pesi e la parte tecnica allo scoccare del mezzodì. Anche nei giorni successivi il problema dell’impianto in cui allenarsi è stato tutto da decifrare, mentre, grazie alla disponibilità dell’Ekuba Palmi, il big match con la corazzata Perugia si terrà ancora sul taraflex palmese del palazzetto “Surace”, con il primo servizio fissato per le ore 18.30.
La morale di questa vicenda è alquanto amara: la Serie A2 è un torneo professionistico, e non può lasciare spazio all’improvvisazione. Il futuro si costruisce con una accorta programmazione, che passa necessariamente dall’impiantistica alla costruzione della squadra. Il pressappochismo non paga mai!
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