Comincia domani sera la terza avventura consecutiva de Il Bisonte Firenze nei play off scudetto: alle 17, al PalaEstra di Siena (causa l’indisponibilità del Mandela Forum), si gioca gara uno dei quarti di finale della contro la Igor Gorgonzola Novara, che arriva all’appuntamento galvanizzata dall’eccezionale prestazione di Istanbul, dove tra lo stupore di molti ha travolto le campionesse d’Europa e del Mondo del Vakifbank. Le bisontine di Gianni Caprara arrivano al momento clou della stagione dopo due settimane senza gare (hanno riposato nell’ultima giornata di regular). Intervistato alla vigilia il tecnico bolognese “racconta” come la sua squadra si presenterà all’appuntamento.
Una sfida importante e molto dura?
“É dura perché abbiamo di fronte una squadra costruita per vincere tutto, ma veniamo da due settimane di lavoro molto buone e quindi siamo pronti”.
E’ stato un bene o un male fermarsi alla vigilia del momento clou dell’annata?
“Da un lato abbiamo avuto tanto tempo per preparare la partita, dall’altro siamo stati quindici giorni senza giocare, però siamo carichi: è come quando vai a dare un esame e hai studiato, poi ovviamente dipenderà molto anche dall’avversario”.
Con che stato d’animo arrivate ad una sfida tanto attesa?
“Siamo consapevoli della nostra forza, siamo orgogliosi del percorso fatto fin qui e non vediamo l’ora di divertirci in questi play off, perché questo è lo spirito con cui vanno affrontati. Mi aspetto una partita in cui la potenza fisica e l’attacco di Novara saranno difficili da arginare, in più loro hanno messo insieme un muro-difesa di altissimo livello, come si è visto in Champions: noi dovremo essere lucidi nei colpi d’attacco e nelle scelte, e lavorare in difesa con tanta sofferenza. Sarà fondamentale fare bene le cose facili, sfruttando le poche occasioni che avremo e facendo vedere il nostro valore”.
Giocare al PalaEstra di Siena, anziché nella “vostra casa” al Mandela Forum, può incidere sul risultato?
“A noi piace giocare al Mandela Forum, però ho avuto sensazioni positive quando siamo venuti ad allenarci al PalaEstra: è un bellissimo palazzetto, credo sia un ambiente caldo e bello in cui giocare e quindi alla fine non sarà determinante aver ”cambiato” casa ”.
Foto di Maurizio Lollini