(Sergio Martini per iVolleymagazine.it) Una passione che coltivo da quando ho avuto la fortuna di essere presente in Brasile e in Grecia quando gli azzurri erano sul tetto del mondo per diventare, con il tris in Giappone, la nazionale del secolo. Sono passati 29 anni dal primo alloro ma la passione è rimasta quella. Magari non ci sono sempre e il divano ha sostituito la mia presenza vera ma il cuore si infiamma quando c’è la maglia azzurra che dà solo emozioni uniche come è accaduto per le qualificazioni alle Olimpiadi delle nazionali di Mazzanti e Blengini. La prima cercherà di conquistare una medaglia storica, la seconda deve difendere o…migliorare il secondo posto di Rio. Si soffre davanti alla televisione ed è stato così anche per l’Italvolley maschile. Con la vittoria al tie break con l’Australia che ha fatto da preludio alla gara decisiva con la Serbia, che solo un anno fa ai mondiali ci aveva fatto masticare amaro. La vendetta…sportiva è stata servita in un modo che era difficile prevedere in un’afosa serata d’estate e con il cuore che batteva a mille. Un primo set da urlo e una partita sempre in pugno anche quando la Serbia ha tentato il tutto per tutto poco dopo la metà del terzo set forzando il servizio. Ma il cuore e il desiderio di arrivare a Tokyo hanno fatto la differenza per i ragazzi di Blengini spinti dal pubblico di Bari, arrivato da tutta la penisola. C’erano le facce giuste con quegli occhi di tigre che voleva Velasco a la grande determinazione di voler portare a casa la qualificazione a qualunque costo. E quando Juantorena ha schiacciato l’ultimo pallone impossibile si è liberato quell’urlo liberatorio e di gioia che è stato di tutti, degli splendidi interpreti della vittoria e di chi li ha spinti a Bari e dai divani di casa. E si è liberato anche il mio …grazie Italia per le emozioni che ci hai fatto vivere e che ci farai vivere a Tokyo nello sport che amo.
Foto di Michele Benda