#Pallavolo Qual.Tokyo2020 – Le due Italia hanno chiuso i conti con il passato

(Diego Anselmi per iVolleymagazine.it) I tornei di qualificazione per Tokyo 2020 sia per la nazionale maschile che per quella femminile hanno voluto dire oltre l’essere riuscite a staccare il pass prima dell’inizio dell’europeo anche l’aver chiuso i conti in sospeso del passato, tutto poi in una sola gara da dentro o fuori dove giocarsi la massima posta in palio. Prima il turno della selezione femminile guidata da Davide Mazzanti, le “Ragazze Terribili” avevano un conto in sospeso risalente al 2017 quando le olandesi interruppero la corsa al titolo europeo ai quarti di finale, quel 3-0 rimediato Baku è stato restituito con gli interessi al PalaCatania lo scorso 4 agosto. Ieri invece i ragazzi guidati da coach Blengini hanno avuto modo di lavare l’onta subita al PalaAlpitur di Torino lo scorso 26 settembre che di fatto decretò l’uscita dalla corsa mondiale. Sia per la formazione femminile che quella maschile sono riuscite per queste qualificazioni a ritrovare l’equilibrio anche grazie al rientro in rosa di alcuni giocatori di stabilità, Folie ha saputo dare incisività al cambio palla messo in campo da Bosetti e compagne, mentre Piano ha aggiunto solidità al muro auspicato da Blengini, che ha potuto scegliere anche un Russo insolitamente efficace (essendo un centrale) in fase di difesa e ricostruzione per adattare al meglio la squadra quando la situazione lo richiedeva, insieme a lui altri due giovani come Sbertoli e Nelli che fanno ben sperare per il futuro di questa selezione che trova comunque conferma nei “senatori” Colaci, Zaytsev e Juantorena, quest’ultimo poi in grande spolvero dopo essersi ripreso dagli acciacchi mostrati durante i test match contro la Slovenia. Una nota a sé stante va riservata a chi ha saputo tenere insieme il bandolo della matassa, l’uomo che in cabina di regia ha saputo distribuire il gioco tra tutti e che all’occasione si è fatto carico dell’onere del punto, un Simone Giannelli in grande spolvero che si è reso insidioso dai 9 metri, irremovibile a muro ed imprevedibile in fase di attacco, la fascia da capitano portata durante la VNL lo ha reso più autoritario con i compagni rendendolo capace d’infondere maggior sicurezza ai propri compagni. In fine Antonov, Juantorena, Malinov, Egonu, Sylla, Sorokaite, sono solo alcuni dei cognomi che rendono forti ed unite queste due Italia con buona pace di chi vede nel multiculturalismo un nemico, perché quando si è in campo l’unico colore che conta è l’azzurro.

Foto di Michele Benda