(Carlo Lisi per il Corriere dello Sport) Il successo che sa di trionfo della nazionale Under 19 maschile di Vincenzo Fanizza a Tunisi nel Mondiale di categoria è un’altra ciliegina sulla torta estiva del volley italiano. Una stagione che si è tinta completamente d’azzurro con la doppia qualificazione olimpica per Tokyo 2020, con le due medaglie d’argento nei Mondiali Under 20 femminile e Under 21 maschile, con l’oro dei ragazzi e l’argento delle ragazze nelle Universiadi. In attesa e nella speranza che anche le ragazzine dell’Under 18 di Mencarelli (categoria in cui l’Italia ha vinto nel 2015 e nel 2017) a Il Cairo nella rassegna iridata che s’inizia nel prossimo fine settimana facciano la loro parte.
E’ stata una estate di quelle che non si scoderanno, perché sono andate a segno addirittura quattro gruppi diversi, sia nel settore maschile, che in quello femminile. L’Italia ha vinto con i campioni affermati, con i loro rincalzi, con i giovani pronti a fare gli esami di “maturità” per il volley assoluto, con i più giovani che si affacciano alla ribalta internazionale. Dimostrazione della bontà delle scelte e della programmazione del movimento della pallavolo del nostro Paese.
L’impresa di venerdì sera compiuta dagli Under 19 ha riportato in Italia un titolo Mondiale giovanile maschile dopo 22 anni. E non è stata una vittoria casuale, perché prima di battere la Russia per 3-1 nella gara che valeva la medaglia d’oro la squadra di Fanizza aveva dato prova delle sue qualità battendo una dopo l’altra, Bulgaria, Repubblica Ceca, Colombia, Iran, Cina Taipei, Giappone ed Egitto.
Si è laureata Campione del mondo una squadra di veri talenti, guidata da un regista di qualità Porro; da un attaccante pronto ad entrare nell’Università della SuperLega, come l’opposto Stefani; da due figli d’arte di banda come Rinaldi (Mvp iridato) e Michieletto, che hanno fatto vedere che anche in questo ruolo il futuro è assicurato; dai centrali Cianciotta e Gianotti, dominatori a muro; dal libero con licenza non solo di difendere, ma anche di alzare Catania. Accanto a loro altri ragazzini da seguire e continuare a coltivare: da Pol a Magalini, da Crosato (bravissimo in finale) a Ferrato, per finire al capitano Disabato. Tantissimi talenti che il pugliese Fanizza ha trasformato in una vera squadra e che saranno linfa nuova per la pallavolo maschile azzurra nel prossimo quadriennio che porterà a Parigi 2024.