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#Pallavolo EuroVolleyM2019 – Daniele Lavia il talento “made in Calabria” sulle orme di Simone Rosalba

(Carlo Lisi per il Corriere dello Sport) La lunga stagione azzurra di Daniele Lavia proseguirà anche a Montpellier nell’Europeo. II giovanissimo talento `made in Calabria” ormai ha convinto il c.t. Blengini, che ha valutato con i suoi stessi occhi le qualità di questo ragazzo dal sorriso sincero e dallo sguardo intelligente, che a soli 19 anni (ne compirà 20 il prossimo 4 novembre), ha bruciato le tappe e dalla sua Rossano in pochissime stagioni è arrivato nell’Olimpo del volley italiano con la maglia gloriosa di Ravenna Facendo tutta la trafila delle nazionali azzurre.
Giocatore fisicamente perfetto per giocare di banda, ricorda moltissimo un suo conterraneo, che in azzurro nella seconda metà degli anni Novanta ha vinto tantissimo: Simone Rosalba. “Sì, Simone è calabrese come me. Lui è di Paola, io di Rossano Calabro, entrambi nella provincia di Cosenza – poi, quasi a voler mantenere un profilo basso, Daniele aggiunge – E’ difficilissimo fare una carriera come la sua, però me lo auguro. Lui è stato un giocatore eccezionale, ha vinto veramente tanto, tutto quello che poteva. Così come un altro mio conterraneo, Gennaro Gattuso. Sarebbe meraviglioso imitarli». Di Rosalba ha lo stesso carattere, tranquillo, ma non timido, ma anche la personalità con cui sta in campo e con cui esegue i colpi.
SCALATA. Daniele è il figlio più giovane, dopo il maggiore Antonio e il mediano Lorenzo, della famiglia messa su da papà Cesare Francesco e mamma Sabrina, entrambi consulenti del lavoro, professione che esercitano nel loro studio a Rossano. Probabilmente il vice Juantorena, quando ad inizio maggio è partito per il CPO “Giulio Onesti” all’Acquacetosa di Roma, non immaginava che la sua stagione azzurra sarebbe stata tanto intensa, lunga, emozionante: “E’ cominciata con una convocazione per il 5 maggio. Ero inserito nel gruppo dei giovani chiamati per una possibile partecipazione con la squadra della Nations League, che è stata affrontata senza tanti titolari Quell’avventura è andata bene,. Poi ho salutato la Nazionale maggiore e sono tornato nell’Under 21. Io e Chicco (il c.t. Blengini; ndr) abbiamo visto che era una annata buona, in cui ci si poteva togliere delle soddisfazioni e sono partito per il Mondiale di categoria dove abbiamo vinto l’argento – ci racconta il martello calabro – Al ritorno è arrivata la chiamata per andare alla Qualificazione olimpica, che per me è stata una cosa meravigliosa. E ora questa per venire a giocare l’Europeo, dove possiamo arrivare in alto. Diciamo tra i migliori” sottolinea senza sbilanciarsi con un pizzico di scaramanzia.
Rassegna continentale che sarà l’occasione buona per mettere alla prova questo talento, che ha la qualità per divenire il personaggio azzurro del 2020, un giovanissimo che sembra avere tutto per essere, nella Nazionale maschile quello che sono state Paola Egonu e altre ragane della femminile fresca di bronzo europeo: “La Qualificazione olimpica durava solo tre giorni e bisognava andare a tutto fuoco, perché in palio c’era una Olimpiade, mica una manifestazione qualunque – dice lo schiacciatore di Calabria, che ha il carattere e la grinta della gente della sua terra, parlando di cosa si aspetta dal torneo che inizia domani – Qui la manifestazione è più lunga, ci sarà bisogno di tutti. Un mio spazio lo potrei trovare. Con Blengini non ho parlato. Vedremo. l’importante è farsi trovare sempre pronto. E arrivare a vincere con la squadra, per la squadra”.
GIOVANI.Il gruppo azzurro, in cui non mancano giovani accanto ai veterani lo ha subito “arruolato”: “Mi hanno accolto bene. Sono arrivato un po’ preoccupato e titubante perché non sapevo come si sarebbero comportati i big. Mi hanno fatto sentire uno di loro e mi trovo alla grande”. Circondato anche da altri giovani con cui aveva già giocato in passato, come Sbertoli o Russo, e anche Balaso e Giannelli, con più esperienza di nazionale ma in fondo vicini a Daniele come età”
Il vivaio azzurro è sempre prolifico e in proposito Lavia dice la sua sul dibattito che sta scuotendo il basket italiano dopo il flop mondiale: “È vero. La sensazione è che i giovani preferiscano la pallavolo al basket, ma il numero resta basso, purtroppo, perché la maggior parte preferisce buttarsi sul calcio”.
Nell’Italia “europea” Lavia nutre fiducia: “All’Europeo credo che noi possiamo fare veramente bene. Certo giocare una manifestazione come questa dopo aver centrato l’obiettivo stagionale con la qualificazione per Tokyo è forse complicato. Però noi crediamo di poter fare tanta strada. A Cavalese abbiamo lavorato bene. Nelle due partite contro la Finlandia abbiamo mostrato di essere in palla. lo sono fiducioso, poi la verità come al solito la dirà il campo”.

foto di Michele Benda

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