Vede un ripristino delle franchigie? Come è stato per diversi anni in Superlega e come accade negli sport professionistici americani?
“Iniziamo con il dire che ritengo che dovremo avere 12 squadre (questo accadrà alla fine di quest’anno, visto che dalla Superlega scendono in A-2 due squadre e una sola verrà promossa, ndr). Poi non è un assioma che con le retrocessioni c’è un valore più alto. O che con il blocco delle retrocessioni il livello si abbassa. E’ una cosa che andrà discussa. Ma partendo dal fatto che le squadre sono 12 e che quindi il calendario sarà diverso”.
Un altro dei punti del suo programma era la divisione fra Superlega e serie A-2 e A-3?
“Anche questa è una cosa da discutere. Ma di certo così non è pensabile proseguire per poter fare un lavoro serio e importante. I casi sono due: o parte di questi campionati si fa carico la federazione o la Lega dovrà aumentare l’organico per poter seguire adeguatamente tutte le squadre. Noi crediamo che ci sia un percorso di crescita che dobbiamo portare avanti. Ma lo possiamo fare solo con mezzi adeguati. Ne parleremo presto anche con la Federvolley”.
Alcuni club italiani stanno crescendo molto, basta vedere le recenti presentazioni. Ma come si fanno salire gli altri?
“Non abbiamo bacchette magiche. Ma insisteremo sulla formazione dei dirigenti che è strategica. Vogliamo dare una strada alle società. Poi ognuno si organizza come crede per attuare il progetto”.
Diverse squadre non giocano nella loro città. Crede in questa regola?
“Credo nel fatto che i palasport debbano avere un minimo di posti. Quindi sì. Ci dobbiamo porre la domanda su come mai alcune società però non riescono a riempire i palasport. Anche questo è tema di discussione”.
Massimo Righi, ad di Lega, in un’intervista, ha detto che la Lega è più riconosciuta all’estero che in Italia.
“Non sono totalmente d’accordo, credo che ci diano per “scontati”. Che siamo in grado di fare certe cose. All’estero siamo presi ad esempio”.
Chiederà un mandato pieno, 3 anni?
“L’attuazione del programma si farà in due anni, la scadenza naturale del mandato. Dopo sarà un mio impegno preciso trovare un’altra persona, anche più giovane, che si prenda carico della Lega. Ma già oggi immagino un comitato esecutivo in cui gli altri membri del Cda mi aiutino a portare avanti le riforme che decideremo”.
#Pallavolo LegaPallavoloSerieA – Diego Mosna: “Giochiamo il campionato anche senza i nazionali”
Pagine: 1 2