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#Pallavolo SuperLega – Marco Bonitta: “Contro Sora una partita da battaglia vera”

VOLLEY PALLAVOLO. CONSAR RAVENNA - ITAS TRENTINO.

Quasi giusto un anno fa, il 25 novembre, la Consar espugnò il PalaCoccia di Veroli, tana del Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, conquistando la prima vittoria fuori casa e confermando il trend positivo negli scontri diretti per la salvezza. Domani Veroli apre la serie dei viaggi della Consar in questa SuperLega 2019-2020 e anche in questa occasione Saitta e compagni vogliono ripetersi, consapevoli che in terra laziale passa un primo importante treno per la stazione della salvezza. “Sicuramente questa è una partita da battaglia vera – ammonisce coach Bonitta – contro una squadra che è sicuramente alla nostra portata ma che, giocando la prima gara in casa dopo due trasferte, avrà sicuramente la spinta dei suoi tifosi e vorrà sfruttare il fattore ambientale. Io mi aspetto di continuare a giocare una buona pallavolo, di avere entusiasmo, di confermare e aumentare le cose buone e interessanti viste contro Trento”. Dall’altra parte della rete c’è un Sora che, per filosofia societaria, per le scelte tecniche fatte in sede di mercato nell’allestimento del roster e per l’obiettivo di fondo, è simile a Ravenna. La formazione ciociara ha una partita in più sulle gambe avendo giocato in settimana a Civitanova l’anticipo della 13ª giornata contro la Lube per gli impegni dei marchigiani nel Mondiale per club. La Consar è sempre priva di Batak ma ha i tre giocatori che hanno disputato la World Cup in Giappone con una settimana intera di allenamenti alle spalle. Un aspetto, questo, che Bonitta vuole sottolineare. “Sì, i nazionali sono rientrati a pieno regime non potendo considerare veri allenamenti le due sedute svolte la scorsa settimana, e abbiamo qualche freccia in più all’arco delle scelte però dobbiamo avere pazienza, perchè dobbiamo ricostruire un equilibrio che avevamo trovato nel precampionato. Siamo molto fiduciosi e, lo ripeto, convinti di poter giocare una buona pallavolo”.

Foto di Fabrizio Zani

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