(Carlo Lisi per iVolleymagazine.it) 10 partite giocate in stagione, 10 vittorie un trofeo in più in bacheca e due tie-break che fanno riflettere. Siamo tutti d’accordo L’Imoco è uno squadrone zeppo di fuoriclasse, anche troppe, probabilmente per Wolosz e compagne questa sarà una stagione da incorniciare dall’inizio alla fine. Ma con un organico così colpisce il fatto che le ragazze di Santarelli hanno “lasciato” sul campo qualcosa proprio quando hanno affrontato due formazioni chiaramente inferiori a loro: Caserta in A1 e Budapest in Champions. In entrambi i casi Daniele Santarelli, dove più dove meno si è affidato a formazioni alternative, rinunciando a diverse titolari. Soprattutto rinunciando a Paola Egonu, poi rilanciata in campo nei finali di match per non rischiare più di tanto. La “domanda sorge spontanea” come diceva in tv il collega Antonio Lubrano: Conegliano sei già Egonu-dipendente? Il campo per ora ci ha detto di sì, ma ci sembra impossibile che questa sia già una realtà consolidata.
Probabilmente, come abbiamo visto già in passato, certi fuoriclasse diventano quasi un alibi per i loro colleghi a quando sono essi stessi dei campioni. L’idea che in ogni momento dalla panchina può arrivare una grossa iniezione di colpi e di punti, abbassa la concentrazione di chi sta in campo, anche se si tratta di elementi di primissima fascia. Probabilmente Santarelli se ne è accorto prima di noi e per questo sta sperimentando cosa accade se cambia volto alla sua squadra irresistibile. Forse ieri sera, come lui stesso ha sottolineato nel post gara, ha esagerato, ma deve riuscire a trovare al più presto un antidoto a questa sindrome, ancora allo stato latente. Paola è una giocatrice come non ne abbiamo mai vista nessun’altra italiana. Il paragone con Keeba Phipps non è irriverente, perché come la fuoriclasse Usa degli anni 90 può fare la differenza anche quando non gioca al top. Però Egonu, come tutte le atlete ha bisogno di momenti di riposo agonistico (soprattutto in una stagione sfiancante come questa che si sta giocando) e di non dover vivere allertata anche quando sta in panchina.