La Serbia tiene viva la speranza di andare ai Giochi di Tokyo 2020. Con una corroborante prova i campioni d’Europa travolgono una brutta Olanda 3-0 (25-18 25-18 25-17). In campo si è vista una netta differenza tra le due formazioni a livello tecnico, ma anche a livello di consapevolezza dei propri mezzi. Superiore sotto molti punti di vista, la Serbia doveva temere soltanto il suo stato d’animo, dopo il pesante ko subito all’esordio dalla Francia, ma la paura di fallire l’appuntamento e di dover rinunciare ancora come 4 anni fa a partecipare alle Olimpiadi, è scomparsa dopo pochissime battute. La squadra di Roberto Piazza è scesa in campo spenta e insicura. Abdel-Aziz, marcato a vista dai muratori serbi, non ha mai trovato la sua continuità e i soli 7 punti messi a segno lo dimostrano ampiamente, come lo 0 nella casella dei servizi vincenti, lui che fa della battuta la sua arma più pericolosa. I Paesi Bassi si sono trovati spuntati ed hanno avuto qualche sqs qualce sprazzo solo con Ter Horst, che per due set ha mostrato la sua potenza e con Plak a fine gara il più positivo con 7/8.
Dall’altra parte invece la Serbia ha mostrato il miglior Petric (11/14 in attacco e ben 18 turni in battuta), un buon Atanasijevic puntualissimo nei primi due parziali e un Lisinac pungente al servizio.
L’andamento del match ha offerto poche emozioni. I campioni d’Europa sempre più tranquilli con il passar delle azioni e gli arancioni via via più sfiduciati nonostante i continui incitamenti di Piazza.
Con la vittoria la Serbia si rimette in corsa per l’ingresso in semifinale, rilanciando le sue voglie di qualificazione olimpica. Ora sarà importante vedere come si comporterà la Bulgaria (tra poco in campo contro la Francia), ma sin da oggi si può dire che contro Sokolov e compagni la squadra di Boban Kovac avranno la possibilità di entrare tra le prime quattro di questa qualificazione berlinese.