Era arrivato al raduno di Tours quasi in punta di piedi, nonostante le belle cose mostrate con la maglia di Cisterna, ritorna a casa dopo essere stato il miglior marcatore (85 punti, 17 in media) della qualificazione olimpica di Berlino dove la “sua” Francia ha vinto conquistato il biglietto per Tokyo 2020. Jean Patry è stata la rivelazione francese della competizione dimostrando di poter essere il principale punto di riferimento in attacco di una grande nazionale. In estate il trasferimento da Montpellier alla Top Volley ed ora la qualificazione per i Giochi. Patry ha raccontato in una intervista alla sua federazione le sue sensazioni.
Di fronte alla Slovenia giovedì, hai vissuto una partita durante la quale hai vissuto tutte le emozioni, in finale si è vista una squadra francese molto serena, qual è la sua analisi?
“È vero possiamo dire che abbiamo dominato l’incontro decisivo, non ci posso credere … Non pensavo che saremmo stati in grado di dominare un finale del genere. Non abbiamo mai avuto paura dall’inizio alla fine, neanche nel terzo quando siamo stati un po’ indietro nel punteggio. Pian Piano abbiamo recuperato. Durante il torneo, il nostro stato d’animo era di quelli che vogliono combattere sempre e non mollare mai. Siamo ricompensati”.
È la più grande emozione della tua giovane carriera?
“Sì, anche se non riesco ancora a realizzare ciò che abbiamo fatto in questi cinque giorni. Nessuno avrebbe scommesso su di noi con tutto quello che ci era successo, ma noi, penso che sapevamo nel profondo che potevamo farlo, e l’abbiamo fatto, ecco la cosa più bella. E’ un’emozione pazzesca, perché sono alla fine di tutto ci sono le Olimpiadi”.
Pensavi personalmente di poter emergere in un simile torneo?
“Conosco il mio livello e da quando sono arrivato in Italia sta andando abbastanza bene, ho avuto una buona prima parte della stagione. Successivamente, sono stato un po ‘sorpreso a volte, non sono stato preso dal panico, sono riuscito, anche nei momenti peggiori, a rimanere in gioco. Questo anche grazie ai miei compagni di squadra che si sono fidati di me dall’inizio alla fine e sapevano che che certe le cose le potevo fare. Penso che ciò che è appena successo mi aiuterà molto, mi farà crescere.
L’anno scorso, hai confessato, che avevi avuto una sorta di blocco mentale in battuto. A Berlino hai servito con il fuoco durante tutte le gare…
“Sì, è anche una delle cose che mi ha sorpreso. Al servizio sono migliorato da quando sto in Italia, ma è vero che a Berlino, ho davvero servito bene, questa è una cosa di cui sono molto felice e che devo mantenere. Queste prestazioni mi aiuteranno a mantenere questo stato d’animo”.
Adesso vi aspettano Olimpiadi di Tokyo, con obiettivi obiettivi reali partirete per il Giappone?
“parteciperemo ai Giochi con l’obiettivo di andare andare il più lontano possibile, per non fermarci al primo turno. Dovremo provare a riprodurre lì ciò che abbiamo visto in questi cinque giorni a Berlino”.