La delusione di aver mancato l’obiettivo della qualificazione olimpica è ancora grande. Boban Kovac, intervistato da Edyta Kowalczyk www.przegladsportowy.pl, cerca di spiegare cosa non ha funzionato nei suoi ragazzi a Berlino, nello stesso tempo annuncia che rimarrà sulla panchina della nazionale serba, per continuare il progetto iniziato la scorsa estate prima degli Europei: “Abbiamo affrontato il torneo di Berlino con diversi atleti non al meglio e con pochissimi giorni di preparazione iniziando il 27 dicembre, perché il giorno prima 7 dei miei giocatori stavano ancora giocando in SuperLega. Il 3 gennaio abbiamo iniziato a giocare a Berlino. Nei club, i giocatori lavorano con altri allenatori di preparazione fisica, hanno altri allenatori, quindi non sorprende che non si siano abituati al mio lavoro e al mio sistema di gioco, questa è una cosa normale Non ci è stato d’aiuto iniziare tutte le partite della fase a gironi tra le 13.30 e le 14.30, orari rendono difficile organizzare bene la mattinata… Agli Europei abbiamo giocato molto bene e vinto. E credevo che la cosa ci sarebbe servita anche nella qualificazione olimpica…
Sulla squadra c’era molta pressione, ma questo è normale perché in ogni occasione ci si aspetta che la nostra nazionale vada a medaglia. E’ così dal 1995 quando abbiamo vinto il primo bronzo agli Europei. Quando gli atleti vengono in nazionale sanno qual è la posta in gioco. È un peccato che questa grande generazione di giocatori non giocherà nelle prossime Olimpiadi… Se rimango sulla panchina della nazinale? Si. Il mio contratto è terminato dopo le Qualificazioni, ma ho parlato con il presidente della nostra federazione Zoran Gajic e lui mi ha detto che voleva che continuassi questo progetto”.
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