Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria, in cui il nostro mondo vuole evitare di dimenticare gli orrori dell’olocausto che l’hanno attraversato nel secolo scorso. Tra i purtroppo moltissimi uomini e donne coinvolti senza colpa dalla follia del nazismo, c’è anche un personaggio del volley Mondiale: Arie Selinger. La storia nella pallavolo del tecnico nato in Polonia a Cracovia nel 1937, è costellata di successi e due scitillanti medaglie d’argento olimpiche: nel 1984 a Los Angeles con la nazionale femminile degli Stati Uniti e nel 1992 a Barcellona con l’Olanda maschile (dopo aver eliminato gli Azzurri di Julio Velasco nei quarti di finale). Molto più terribilmente triste la sua infanzia, perchè a soli 6 anni in quanto di religione ebraica fu deportato dai nazisti insieme a sua madre nel campo di concentramento di Bergen Belsen dove rimase 3 anni, prima di riuscire a scappare con l’arrivo degli americani, iniziando una nuova vita anche di gran successo nello sport, ma che non è riuscita a fargli dimenticare gli orrori che aveva vissuto.
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