(Carlo Lisi per iVolleymagazine.it) Lo Zenit Kazan è uscito dall’elite del volley continentale. Clamorosa l’eliminazione, addirittura nella fase a pool, del sestetto russo che all’indomani della partenza di Wilfredo Leon, è rapidamente sceso di rendimento e di conseguenza di risultati. Senza il fenomenale cubano-polacco, che con una grande mossa di mercato il presidente di Perugia Gino Sirci è riuscito ad ingaggiare, la lunga serie di affermazioni della squadra russa è finita. L’arrivo di Earvin Ngapeth prima, poi dopo il saluto anche di Anderson, quello di Tetso Sokolov, non hanno dato i risultati sperati. La squadra si è progressivamente spenta: è uscita di scena già nel novembre 2018 nel Mondiale per club rimanendo fuori dalle semifinali (noi scrivemmo subito che si vedeva chiaramente che l’orizzonte era cambiato), perdendo poi in rapida successione il campionato russo contro il Kuzbass Kemerovo, la Champions League travolto in finale dalla Cucine Lube Civitanova, il Mondiale per club del dicembre scorso a Betim non conquistando neanche il secondo gradino del podio. Ieri l’aritmetica ha chiuso l’ultima illusione nella Champions 2019-20, escludendo dalle migliori 8 del continente la squadra nel frattempo passata dalle cure tecniche di Alekno a quelle di Verbov.
Quindici mesi fa scrivemmo che per il grande club russo si era chiusa un epoca e probabilmente da come si sta evolvendo il mercato nei prossimi mesi vedremo in campo una squadra diversa, che dovrà ritrovare l’entusiasmo e la capacità di scalare certe posizioni. Sokolov sembra proprio che saluterà dopo una sola stagione. Mikhailov tornerà a giocare sulla diagonale. Di banda si vedrà Bednorz probabilmente in coppia con Ngapeth, se il transalpino accetterà di firmare un nuovo contratto meno gratificante… Insomma si passerà dall’epoca dei trionfi a quella di una difficile ricostruzione.