Pallavolo SuperLega – Si scrive Ravenna si legge futuro

(Carlo Lisi per il Corriere dello Sport-Stadio) Prendi cinque ragazzini italiani pieni di qualità e belle speranze, uniscili ad altri giovani stranieri di prospettiva, insieme ad un terzetto di atleti più esperti, amalgama l’intero gruppo affidandolo ad un maestro di provata capacità nel gestire tecnicamente i talenti ed ecco che ti trovi in mano la Consar Ravenna, settima in classifica rivelazione della Superlega 2019-20, che a poco più un mese dalla fine della regular season vuole concretizzare con la qualificazione ai play off un torneo importante, giocato con tanto coraggio contro qualsiasi avversaria.
Marco Bonitta sta raccogliendo quanto ha seminato in tanti mesi di lavoro e riproponendo il suo modello sta guidando nel campionato più bello e difficile del mondo un manipolo di prospetti che hanno tutte le qualità per essere parte della nazionale italiana degli anni 2020. I loro nomi sono già più o meno famosi: Daniele Lavia, Lorenzo Cortesia e Francesco Recine, tre classe 1999 che nell’estate passata hanno perso un niente il Mondiale Under 21 contro l’Iran; Tommaso Stefani di due anni più giovane, ma che campione del Mondo c’è già diventato nel magico 2019 delle giovanili azzurre con l’Under 19. Al loro cospetto Oreste Cavuto che di anni ne ha compiuti 23 lo scorso dicembre può sembrare “vecchio”, ma in un volley italiano che ospita tanti fuoriclasse e non concede troppo spazio ai giovani è ancora in piena rampa di lancio.
Chi sta già per spiccare il volo verso lidi importanti, sognando anche una maglia per Tokyo 2020 è Daniele Lavia, il talento più atteso dell’ultima generazione della pallavolo italica, che spera di ripetere le gesta dei “fenomeni”. Nonostante abbia cominciato la Superlega dopo un’estate che più intensa non si può, il ragazzo di Cariati ha disputato un campionato con i fiocchi, mostrando ancora grandi progressi rispetto a quelli che l’avevano portato velocemente alla corte di Chicco Blengini. I numeri parlano per lui Daniele ha messo a segno sinora 245 punti che lo inserisco al 17mo tra i top scorer del campionato terzo italiano italiano dopo Zaytsev e Vettori, primo tra gli schiacciatori ricevitori di casa nostra con una media punti per set di 3,55 e con 76 punti break. Per rendersi conto completamente di quel che indicano queste cifre guardiamo quelle di Juantorena che ha una media di 3,50 per ogni parziale e 71 punti break.
Se Lavia è il personaggio emergente a livello assoluto del nostro movimento, Lorenzo Cortesia, di professione centrale ha tutte le qualità per prendere l’eredità dei grandi interpreti a muro del nostro, da Gardini a Gravina, a Birarelli e via dicendo. Sinora ti attacchi avversari ne ha toccati a centinaia e ne ha fermati 42, 2,1 per partita.
Oreste Cavuto e il più giovane (e figlio d’arte) Francesco Recine, entrambi martelli per quanto frenati dalla presenza di Lavia e dell’olandese Ter Horst, una delle chiocce della squadra, hanno ribadito di avere quella grinta e soprattutto quei colpi in ricezione e in difesa, così rari nella pallavolo italiana dei nostri giorni. Sia il primo, che in misura diversa il secondo hanno già avuto la soddisfazione di vestire l’azzurro assoluto.
Poi c’è il più giovane del gruppo Tommaso Stefani fiorentino di Bagno a Ripoli. Un gigante di 210 centimetri che in azzurro ha già vinto da giovanissimo un Europeo Under 17 e il Mondiale già citato. Bonitta lo ha utilizzato con il contagocce inizialmente, poi gli ha dato sempre più fiducia, sino a renderlo protagonista in talune situazioni al posto del canadese Vernon-Evans altro giovane (classe 1998) titolare del ruolo di opposto. Stefani sprizza potenza in tutto quel che fa in campo: servizio, muro e attacco. In molti sono pronti a scommettere che sarà lui l’erede di Ivan Zaytsev.