(Carlo Lisi per il Corriere dello Sport) “Sto passando le mie giornate bene in famiglia, sotto questo punto di vista c’è qualcosa di positivo in questa difficile situazione, considerato che la pallavolo non mi ha lasciato abbastanza tempo da spendere a casa. Questa emergenza mi sta facendo recuperare”. Parole di Ivan Zaytsev, il capitano dei gialloblù di Modena e degli azzurri di Chicco Blengini. Simbolo del volley italiano dei nostri giorni, obbligato come tutti noi a vivere il più possibile in casa.
Come sono i ritmi di una giornata casalinga di un campione?
“Come quelli di un qualsiasi padre di tre bambini (Sasha di 5 anni, Sienna di 2, Nausicaa di S mesi, ndr), che non ha mai abbastanza tempo per loro e ora in questa contingenza cerca di recuperare. In questi giorni capisco molto di più mia moglie Ashling, che quando la sera mi apre la porta è abbastanza stravolta. Stare dietro a tre bambini piccoli non è semplice”.
Come passano le giornate in casa Zaytsev?
“Sveglia presto e anche a letto presto. Facciamo colazione e cerchiamo di intrattenere un po’ i piccoli, magari facendo giochi educativi. Stiamo cercando di insegnare a Sasha, il più grande, a scrivere. Quello che fanno di solito tutte le famiglie”.
E per le esigenze come vi comportate? Chi esce dei due?
“Ci alterniamo. Cerchiamo di uscire il meno possibile, lo stretto indispensabile per andare a fare la spesa o prendere qualcosa in farmacia. Io e mia moglie siamo usciti una volta sola durante la settimana. Cerchiamo di avere più senso civico possibile”.
E la città come sta reagendo?
“Modena in generale si sta comportando bene, in strada si vedono davvero poche persone. C’è voglia di aiutare i medici e gli infermieri che combattono questa emergenza. Noi possiamo fare poco e quel poco è rimanere a casa”.
Parliamo di pallavolo: che indicazioni vi ha dato la società?
“Questa sera (ieri, ndr) ci sarà una Consulta dei presidenti della SuperLega per decidere se e come impostare la parte finale della stagione. Al momento gli allenamenti sono fermi. In contatto con il preparatore atletico e lo staff tecnico cerchiamo di fare qualche cosa a casa”.
Cosa ti manca particolarmente della pallavolo? “L’adrenalina delle partite, l’intensità degli allenamenti in cui ognuno spinge al massimo, tornare in palestra con l’obbiettivo di crescere e arrivare ai grandi obiettivi che sono alla nostra portata. Siamo arrivati a un passo dalla fine della stagione regolare vicinissimi all’inizio dei play off, facendo un percorso netto nel girone di ritorno e abbiamo voglia di continuare su questa strada. Non abbiamo fatto benissimo nelle finali di Coppa Italia, ma per il resto sinora la seconda parte del campionato l’abbiamo giocata bene facendo tutte vittorie da tre punti. Questo ci ha permesso di stare molto in alto in classifica con la possibilità di lottare per il secondo posto, se non per il primo. C’è voglia di lottare contro Perugia e Civitanova per le posizioni più importanti”.
Senti qualcuno dei tuoi compagni?
“Siamo in contatto tramite Whatsapp, ognuno•alle prese con le sue cose. Mini i ragazzi stanno bene, anche se è una situazione particolare e difficile per tutti, ma l’abbiamo presa nel verso giusto e cerchiamo di farla passare”.
E’ giusto giocare quest’anno l’Olimpiade? Proprio in questi giorni il Cio affronterà l’argomento con le varie federazioni Internazionali.
“So che da statuto del Cio, le Olimpiadi vanno disputate entro l’anno solare. Io spero si svolgano entro l’anno. Se poi ci fossero ritardi minimi non sarebbe un problema. L’obiettivo è superare questa emergenza sanitaria, in Italia siamo nel pieno della pandemia, mentre in altri paesi sta per scoppiare adesso. Certo, sarebbe un peccato perdere i Giochi”
- Pallavolo nel giorno del Coronavirus – Ebony Nwanebu ha scelto di rimanere in Italia
- Pallavolo Turchia – Il Vakifbank sulla buona strada per difendere il titolo