Il capitano della Consar Ravenna Davide Saitta. intervistato da Roberto Romin per il Resto del Carlino ed.Ravenna ha raccontato alcune sua situazioni personali in questi giorni in cui anche il mondo della pallavolo deve convivere con la pandemia del Covid-19.
Situazione domestica – “In casa siamo in quattro. Oltre a mia moglie e a mia figlia ho anche la suocera, over 70, dunque c’è anche una componente di paura. L’attenzione è massima. Per fortuna siamo sereni, anche perché, tutti stanno osservando la quarantena fin da quando erano uscite le prime notizie, cioè da quasi un mese. Da quando poi è scattato l’allarme, esco solo io per fare la spesa”.
Attività fisica – “Nel pieno rispetto delle norme, ovvero senza creare assembramenti di persone, e sulla base anche del decreto che permette agli atleti teoricamente ‘olimpici’, sono sceso nel cortile di casa a fare qualche esercizio aerobico. Ho fatto 15′ di corsa all’una di notte, ovviamente da solo”.
Tentazioni casalinghe – “È dura, non lo nego. II frigo e la credenza ti ‘chiamano’ costantemente. Abbiamo il divieto di mangiare la pasta alla sera, cercando di evitare anche tutti gli altri eccessi. È ovviamente difficilissimo, perché davanti alla tv ti viene spontaneo mangiare qualcosa”.
Momenti di gioia – “Per fortuna ho Noemi (la sua bimba di 11 mesi ndr) che mi distrae un po’. Nei giorni di allenamento è più che altro mia moglie che se ne prende cura. Ora invece la sgravo un po’ e ci penso io. Tra l’altro, spegnerà la prima candelina praticamente in quarantena, il 9 aprile. Anche questa sarà una storia da raccontare. Ma in questo momento il mio pensiero è altrove”.
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