(Carlo Lisi per il Corriere dello Sport) La pallavolo come tutto lo sport italiano si è fermata all’improvviso, travolta dalla terribile pandemia del Covid-19. Ormai da tre settimane non si schiaccia e non si mura più e la stagione non sa se avrà un futuro o meno. Tutto questo alla vigilia del momento più interessante, i play off, quello in cui i talenti mostrano le loro qualità migliori.
Prendiamo l’esempio di Daniele Lavia, il talento più atteso e più interessante del nostro volley. Indossata la maglia azzurra per una estate intera, trovato il posto da titolare e leader nella Consar Ravenna, era pronto per giocare il suo primo play off in vetrina, era preparato per essere insieme ai suoi compagni una mina vagante nella corsa verso il tricolore, invece deve fremere dentro le mura di casa tenendo in forma i suoi muscoli sollevando lattine d’olio. Più o meno la stessa esperienza la sta vivendo Roberto Russo, centrale siciliano che dopo una lunga gavetta giovanile nel Club Italia, seguita da un’ottima stagione a Ravenna, ha vissuto tanti mesi in copertina, guadagnandosi un posto nel gruppo azzurro che sogna le Olimpiadi, giocando spalla a spalla, indossando la stessa maglia di Perugia, con fenomeni come Leon e De Cecw, Atanasijevic e Colaci, avendo accanto un grande esempio da seguire come Podrascanin. Russo era pronto per fare un ulteriore salto di qualità durante i play off scudetto: giochi finali che forse potrà disputare soltanto nell’anno che verrà.
Lo stop ha frenato lo slancio di Gigi Randazzo, che dopo tante traversie è tornato a giocare al suo livello, di Riccardo Sbertoli che stava confermando di essere insieme a Giannelli il miglior regista di casa nostra, ma anche quello di altri elementi giovani, che si sono messi in mostra in questo 2019-20: il martello di Milano Fabrizio Gironi, il libero di Piacenza Leonardo Scanferla (che la società emiliana ha pensato bene di mettere sotto contratto per il futuro), il centrale di Ravenna Lorenzo Cortesia. Per chiudere con il martello di Trento Alessandro Michieletto, il primo rappresentate del gruppo dei giovani under 19 campioni del mondo ad aver mostrato le sue grandi qualità a livello assoluto.
L’interruzione della Al femminile ha spento le luci della ribalta anche sulla costante crescita di Elena Pietrini e Marina Lubian. Due anni fa hanno fatto parte della meravigliosa squadra guidata da Davide Mazzanti in panchina e da Paola Egonu in campo, che è arrivata a salire sino al secondo grandino del podio mondiale. Elena e Marina, alla prima vera esperienza nella massima serie, dopo le annate di formazione passate nella squadra federale, hanno subito fatto vedere colpi e carattere guadagnandosi il posto da titolari nella Savino del Bene Scandicci, formazione ambiziosa costruita per essere protagonista nella corsa al tricolore, ma anche in Champions League. La giovane età è dalla loro parte, ma forse, se come sembra possibile la stagione dovesse fermarsi del tutto, avrebbero perduto l’occasione di aumentare i loro bagaglio di esperienze. Così come per altre due delle ragazzine terribili del giro azzurro: il martello Sylvia Nwakalor e la centrale Sarah Fahr entrambe del Bisonte Firenze. La Serie Al ha rilanciato e riproposto anche altre ragazze sul cui talento non ci sono mai stati dubbi Su tutte la centrale Sara Bonifacio tra le migliori nella eccezionale stagione di Busto Arsizio, la schiacciatrice Elena Pennelli e il libero Chiara De Bortoli leader di casa nostra nella sorpresa Fenera Chieri.
Tanti talenti a cui questa incredibile vicenda che stiamo vivendo ha certamente tolto qualcosa di importante per b carriera, che magari gli verrà restituita nel futuro prossimo che porta alle Olimpiadi.
Foto di Maurizio Lollini