Massimo Righi Amministratore Delegato della Lega Pallavolo serie A, intervistato da Sandro Camerani per il Corriere di Romagna fa il punto della situazione.
LEGA – “La posizione della Lega è quella di rigorosa attesa per le decisioni del Governo. Chi ha pensato nemmeno un mese fa di pianificare una ripresa ad aprile o maggio, ha dovuto fare marcia indietro. Parlare a vanvera non è nel costume e neppure nelle future intenzioni della Lega Volley: prese di posizioni da parte nostra non ce ne sono mai state né ci saranno, in quanto le giudico estremamente fuori luogo”.
PROCURATORI – “Ho letto invece le dichiarazioni dei procuratori e penso che vivano fuori dal mondo, spero che da parte loro ci sia stata una disattenzione o una caduta di stile temporanea, visto il momento attuale. Hanno anche detto con certezza che Turchia, Corea e Giappone, ovvero i campionati più ricchi, aumenteranno ancora gli ingaggi: bene, che mandino allora i loro atleti a giocare là, se sono convinti che in quelle nazioni questa grande crisi non comporterà conseguenze economiche anche per lo sport”». ***
RIPRESA – “Da parte mia vedo una cosa molto graduale soprattutto per quello che riguarda il pubblico, perché ad esempio forse anche nel mese di settembre potrebbe essere prematuro riempire ancora i palazzetti come è stato fino a un mese fa. Per l’eventuale ripresa viviamo alla giornata, io in agenda ho almeno dieci soluzioni differenti a livello di tempistica e formula, da scegliere e attuare se il Governo dovesse dire che sarà possibile riprendere”.
SOCIETA’ – “In effetti negli anni passati, tra febbraio e marzo il planning della stagione successiva era già pronto, ma adesso ovviamente le cose sono molto diverse. Però posso dire che bloccando le retrocessioni diversi anni fa abbiamo anche permesso ai club di consolidarsi e diventare più organizzati nel tempo, quindi adesso è ovvio che una botta forte ci sarà per tutti a livello mondiale ma, nell’ambito dei nostri club, sono sicuro che passione e solidità potranno aiutare la ripresa. Sono confidente che i nostri club ne usciranno sempre forti dopo questo problema gigantesco”.
PREOCCUPAZIONE – “Sono preoccupato perché un’estate senza attività di nazionali che facesse seguito a uno stop anche eventualmente definitivo comporterà mesi e mesi di mancati allenamenti per i giocatori, soprattutto per chi aspettava le Olimpiadi. Dobbiamo pensare eventualmente a qualcosa di alternativo per riempire questo vuoto e lo stiamo facendo, ovviamente a patto che nei prossimi mesi possa esserci la possibilità di riprendere a schiacciare”.
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