Stefano Lavarini, il tecnico della Unet E-Work Busto Arsizio rivelazione di un campionato di cui non si conosce il destino finale, intervistato da Diego De Ponti per Tuttosport ha parlato del futuro immediato e della sua avventuta a Busto.
FUTURO – “Mi sembra difficile rimettere in monto tutta la macchina visto quello che sta succedendo. Al principio ho pensato che ci fosse stata troppa fretta nel voler chiudere. Ora i dati sono tali da non lasciare molto da dire. Comunque io sono qui, nel residence messo a disposizione dalla società ed elaboro programmi. Anche se sento la mancanza del lavoro sul campo. I miei colleghi fanno molte video conferenze. Tuttavia quello che si sta facendo è niente. Per ripartire ci vorrebbero alcune settimane di lavoro. Solo per mettere le ragazze nella condizione di non infortunarsi. Credo andrà fatta la scelta che permetta al nostro movimento di ritornare all’attività con il minor numero di danni possibili”.
BUSTO – “Le notizie sulle morti cancellano tutto. Però era una bella stagione. Merito di un gruppo solido e del lavoro dei dirigenti che negli anni lo avevano assemblato. Diciamo che quest’anno siamo arrivati ad ottimizzare tutto quel lavoro. Abbiamo dimostrato regolarità e qualità. Abbiamo perso solo cinque partite. E’ vero che alcune squadre hanno reso meno di quanto atteso. Ma ad inizio stagione i pronostici ci collocavano tra il 5º e il 7º posto e a sette giornate dalla fine eravamo seconde con 9 e 10 punti di vantaggio sulle prime due inseguitrici. Sarebbe stato bello concludere questa avventura, giocare per un possibile approdo in Champions, e provarci ai playoff. Se si ripartisse non sarebbe più la stessa cosa. Vale anche per Conegliano che aveva una squadra eccellente. Se anche gli attribuissero lo scudetto non avrebbe lo stesso valore”.