Pallavolo nei giorni del Coronavirus – #campionidacasa Robertlandy Simon: il campione cubano che arriva a toccare quasi a 4 metri

Robertlandy Simon, il “gigante buono”, inaugura la terza settimana consecutiva di #campionidacasa. Il centrale cubano della Cucine Lube Civitanova si è raccontato ai tanti tifosi collegati durante la diretta delle 18 sulla pagina Instagram @asvolleylube. Un viaggio tra passato e presente, arricchito da tante curiosità sul giocatore biancorosso. Scopriamole insieme! Martedì alle 18 nuovo appuntamento con Andrea Marchisio.

Giocheresti con la nazionale italiana se potessi?
“Non credo, non la sento mia. Se dovessi scegliere una nazionale diversa dalla mia preferirei una che non ha vinto nulla, diventerebbe una sfida molto più divertente”

Ricordi la finale mondiale 2010? Tu con Cuba contro Bruno al Brasile?
“Me la ricordo, persa brutalmente 3 a 0. Eravamo una squadra molto giovane ma giocavamo senza paura e senza niente da perdere”

Come mai hai aperto due ristoranti a Civitanova?
“Andavo spesso a Riccione a mangiare nel ristorante brasiliano di Marta e Mauro che ora sono i miei soci. Abbiamo deciso di aprire due locali a Civitanova per averli più vicini, uno dei quali per la stagione estiva”

Il miglior ricordo di Piacenza?
“A Piacenza è iniziata la mia carriera da professionista. Ho iniziato a vivere da solo in un mondo dove non conoscevo nulla, i tifosi si sono comportati benissimo. Uno dei più bei ricordi è la vittoria della Coppa Italia al PalaDozza di Bologna ma ce ne sono tanti altri che mi hanno cambiato la vita”

Come mai poi la scelta Cucine Lube?
“Mi ha dato l’opportunità di tornare in Italia, mi hanno detto che qui si giocava per vincere. Il campionato italiano è il migliore al mondo, i tifosi sono fantastici”

Una volta terminata la carriera pensi di restare a vivere a Civitanova?
“C’è la possibilità, è un bel posto e la gente mi piace”

I piatti marchigiani che preferisci?
“Non li conosco molto ma il ciauscolo mi fa morire (ride)”

Hai giocato con De Cecco e Bruno, chi è meglio?
“Sono grandi palleggiatori e grandi persone, mi trovo bene con entrambi. A fare la differenza sono i piccoli dettagli che però riguardano la squadra non il singolo giocatore”

Ti ha convinto Osmany a venire alla Lube?
“Veramente Matteo Carancini, il team manager, l’ho avuto a Piacenza, è una bravissima persona. Ci provava da tempo a convincermi e alla fine sono venuto. Sicuramente anche Juantorena ha messo un po’ di piccante come dico io”

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