Il patron della Cucine Lube Civitanova, nel suo intervento odierno nella rubrica video “Good Morning Volley” realizzata da Andrea Zorzi e Gian Luca Pasini, amareggiato per la conclusione a metà strada di una stagione che sinora era stata esaltante per la sua squadra ha guardato con qualche preoccupazione, ma molto realismo al futuro del club e soprattutto da imprenditore a quello del nostro Paese: “Avremo il PIL che oscillerà tra -12 e -15. E’ impossibile avere un PIL sotto del 15% e pensare di rimanere come eravamo. Siamo stati quello che siamo stati, ma qui cambia la vita in tutte le situazioni: calcistiche, di tutti gli sport che naturalmente vivevano su una logica. Un PIL 0,3% andava male, un PIL -15%, e sarà quello, creerà disoccupazione, disagi sociali enormi. Pensare che noi saremo un’isola felice è anacronistico. Dobbiamo ragionare, ho parlato anche con altri miei colleghi, che significa PIL -15%, che significa disoccupazione al meno 15-20%, che significa questo nell’opinione pubblica e capire cosa significa quello stipendio a Ronaldo, quello stipendio a Simon o altri. Abbiamo una coscienza sociale, non è più una situazione di quale scelta fa la Lube, quale scelta fa Modena, abbiamo una responsabilità sociale. E’ da qui che dobbiamo ripartire. E’ da qui che dobbiamo dare l’esempio. E’ da qui che dobbiamo togliere l’egoismo. Si indebolisce la Lube, si indebolisce Modena, io Trento faccio la squadra più forte così vinco. Dobbiamo avere una responsabilità di quello che dopo la fine della pandemia, e speriamo presto, in quale situazione andremo a sbattere con una situazione dieci volte più difficile, che è quella economica. E la Lube vive di sponsor, vive di sponsor Modena… Andare a chiedere ad una azienda: “Mi sostieni come mi hai sostenuto l’anno scorso?” quello ti dice “Ma di che parliamo?” E questo aspetto non lo dobbiamo trascurare o non considerare. Se non diamo un esempio noi, che abbiamo preteso dallo Stato determinati aiuti… Io pretendo determinati sostegni e poi vado ad investire nella squadra. Ecco, questa è una coscienza sociale che dovremmo avere tutti quanti, nell’ottica di capire il momento e avere la responsabilità delle grandi decisioni. Altrimenti diventa retorica, diventa ipocrisia”.